Sarà il giorno della svolta? Si riunisce oggi nuovamente la Conferenza regionale dei servizi che dovrà decidere in merito al progetto di chiusura della discarica di Valanghe d’Inverno presentato dall’Oikos (gestore della megadiscarica) a seguito del noto decreto assessoriale di revoca dell’autorizzazione all’attività dell’impianto.
Ieri intanto una delegazione dei due “Comitati No discarica” di Misterbianco e Motta S.A. - che avevano attuato recenti manifestazioni di forte dissenso davanti agli ingressi della piattaforma mottese - ha dato seguito all’affollata e importante assemblea pubblica di sabato scorso a Misterbianco, passando concretamente dalla protesta-denuncia alla proposta, incontrandosi alla Regione con l’ing.Armenio (responsabile della Conferenza dei servizi) e con la dott.ssa Fais, dell’Assessorato Energia e servizi di pubblica utilità, che fu componente della Commissione d’inchiesta disposta dall’allora assessore Marino e può dirsi “memoria storica”. Maria Caruso ed Anna Bonforte hanno fatto protocollare in Assessorato una documentazione che rappresenta una concreta proposta tecnica e politica alternativa alle soluzioni fin qui prospettate per il lungo e tortuoso iter di bonifica e chiusura dell’impianto di Valanghe d’Inverno: in sostanza non l’abbancamento ulteriore (con il “capping”) di svariate migliaia di tonnellate di rifiuti (provenienti anche da Enna e Messina) e poi la copertura e chiusura, ma invece il ripristino e la messa in sicurezza dei luoghi - utilizzando la collaudata tecnica “airflow” - secondo quanto indicato dalle competenze dell’esperto prof. Aurelio Angelini e le prescrizioni di legge. Sono stati chiesti inoltre la bonifica della preesistente discarica di Tiritì e soprattutto un Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia, senza il quale sarà sempre emergenza (e “dittatura delle discariche” private). Il tutto verso l’obiettivo graduale “rifiuti zero”.
I due Comitati civici sono uniti, le due Amministrazioni comunali interessate finora no. Come andrà a finire è difficile prevederlo, ma il momento sembra proprio uno di quelli decisivi.
La Sicilia
3/12/2014