Uno stabilimento per produrre cultura

Sta. Monacoda lasicilia.it
Con la rappresentazione teatrale dell’incendio che lo distrusse nel lontano 20 aprile del 1922, da ieri sera l’antico stabilimento “Francesco Monaco & Figli” è ritornato a nuova vita. Finanziata con i Pit35 per un importo di 2,5 milioni di euro, grazie alla collaborazione del dott. Zinna, allora consulente del comune di Catania, ai quali l’amministrazione ha aggiunto 900 mila euro per l’acquisto dell’immobile di proprietà privata. Un iter quello dell’acquisizione dei resti dello stabilimento Monaco che è stato alquanto travagliato, fino ai mesi scorsi, quando un’ultima transazione pose fine all’acquisizione dell’ultima parte.

Il sindaco ieri sera, dopo il ricordo storico di Mimmo Santonocito dell’antico opificio che dava lavoro ad oltre cinquecento operai e la scenografia dell’incendio, ha ripercorso le difficoltà per mettere in salvo questa struttura e riconsegnarla alla comunità ed i numerosi cittadini intervenuti ieri sera hanno segnato concretamente l’interesse e la voglia di riscatto per aver vinto una battaglia che 15 anni fa sembrava persa definitivamente per far posto ad un condominio di 60 appartamenti.

“Oggi è una data storica per il nostro Comune – ha esordito il sindaco Ninella Caruso, prima del taglio del nastro – con grande gioia siamo riusciti, superando mille difficoltà a riconsegnare ai cittadini una testimonianza del nostro passato, grazie alla caparbietà di diversi consiglieri comunali che nelle legislature scorse hanno creduto fortemente in questo sogno. Un ringraziamento va anche all’attuale Consiglio ed a quei semplici cittadini che hanno sostenuto questo sforzo. Adesso l’obiettivo è completare l’altro lotto per il quale attendiamo il finanziamento”.

Alla cerimonia, oltre alla Giunta al completo ed a molti consiglieri comunali erano presenti ex presidenti del Consiglio, ex sindaci, il sottosegretario alle Infrastrutture on. Pippo Reina, il viceprefetto dott. Annamaria Polimeri, il vicepresidente del consiglio provinciale Filippo Gagliano in rappresentanza del presidente Castiglione, l’assessore al comune di Catania Luigi Arcidiacono ed alcuni eredi della famiglia Monaco che diede vita allo stabilimento. L’antico opificio sorto alla fine dell’Ottocento ospitava al suo interno un molino, un pastificio ed una distilleria ben conosciuta anche all’estero che esportava an-che nelle Americhe. Nel 1900, i Monaco cominciarono anche la produzione dei cognac tanto che le loro cantine avevano una riserva di oltre 2000 ettolitri e per il trasporto della merce si servivano della ferrovia Circumetnea i cui binari arrivavano fin dentro lo stabilimento per il carico e lo scarico delle merci.

Il progetto di riqualificazione, redatto dall’Ufficio tecnico comunale, si è avvalso della consulenza degli ingegneri Luigi Bosco e Aldo Abate e dell’architetto Matteo Arena mentre la direzione dei lavori è stata dell’arch. Salvatore Zuccarello in forza all’Ufficio tecnico mentre la responsabilità del procedimento è stata del capo settore ing. Vincenzo Orlando ed i lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti dalla ditta Di Vincenzo.

Nelle sale all’interno ieri i cittadini hanno potuto ammirare il museo del costume del carnevale, una mostra fotografica curata dall’Atletica Misterbianco che coniugava lo sport con i costumi, una sala ospitava dei prodotti artigianali su pietra lavica mentre una sala è stata allestita con cimeli dell’antico stabilimento Monaco messi a disposizione da collezionisti, con l’augurio, espresso dal sindaco, che un giorno possano dal vita ad un museo dell’antico stabilimento. Altri locali ospiteranno prossimamente l’archivio storico comune.


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