Una «bomba» pronta ad esplodere

Simeto Ambienteda lasicilia.it
In extremis, forse, l’emergenza rientrerà. Dopo l’acconto
ricevuto ieri mattina, gli operatori ecologici di
Simeto-Ambiente, corrono ai ripari e tentano di far
rientrare la situazione nel più breve tempo possibile.
Unica eccezione sembra Paternò dove, forse per
alcuni errori tecnici (il fatto è rimasto poco chiaro),
alcuni operatori ecologici hanno ricevuto assegni
con cifre irrisorie, toccando anche la quota di 4.91
euro. I sindaci fanno appello al senso di responsabilità
per ridurre i rischi della bomba ecologica preparata
e pronta ad esplodere.
Sindaci che, comunque, restano divisi sull’azione
da intraprendere nei confronti di Simeto-Ambiente.
Si va a ranghi sciolti, ognuno va avanti per la sua
strada.

L’assemblea dei soci della società Simeto-Ambiente,
anche ieri, come ci si aspettava, si è conclusa
con un nulla di fatto perché i sindaci, ancora una
volta, non trovano una posizione univoca. Una decisione,
chiara e concorde è stata, comunque, raggiunta
relativamente alla proposta dell’amministratore
unico della società Simeto-Ambiente, di
stilare una nuova convenzione con Serit che possa
rendere più facile l’accesso ad anticipazioni da parte
della società di riscossione.

«C’è una legge che va rispettata - spiega Carmelo
Galati, sindaco di Sant’Agati Li Battiati - che prevede
l’istituzione della Tia in tema rifiuti. E’ chiaro che
è necessario trovare una soluzione all’emergenza.
Sono del parere che bisogna chiedere alla Regione
Siciliana di predisporre una legge che azzera il pregresso,
quindi i debiti passati, spalmandoli sugli
anni futuri. E poi occorre far tornare alcuni servizi ai
comuni, in testa la riscossione del tributo, prima
causa della crisi. All’Ato, come organo sovracomunale,
spetterebbe la gestione di altri servizi come lo
smaltimento e le discariche».

Proprio a Sant’Agata Li Battiati già da ieri i lavoratori
sono tornati al lavoro a ritmo serrato. Situazione
analoga in quasi tutti i comuni dove pian piano
si rientra alla normalità, sulla scia della notizia, arrivata
sempre ieri, di un nuovo accesso al fondo di
rotazione, per 2 milioni di euro. Somme queste che
insieme ad altre possibilmente in arrivo da Serit (è
la strada percorsa dall’amministratore unico, Angelo
Liggeri), permetteranno agevolmente di superare
questa tortuosa fine anno. Il problema resta il futuro
sul quale incombe un enorme interrogativo.

E sulla questione rifiuti arriva anche una nota del
segretario regionale di Rifondazione Comunista,
Luca Cangemi: «Le strade di Paternò come di altri
comuni dell’Ato Ct-3, sono intasate dai rifiuti. Il
sindaco di Paternò, con un’ordinanza, ha chiuso le
scuole per emergenza igienico-sanitaria. Una situazione
di straordinaria gravità, che è figlia di un sistema
di potere che ha fatto del ciclo dei rifiuti
un’occasione di arricchimento e di costruzione di
fortune politiche. Un sistema di potere - conclude
Cangemi - a gestione prima cuffariana e poi lombardiana,
di cui sono pienamente espressione le amministrazioni
locali del centrodestra. Nessuno oggi, a
partire da Paternò, può recitare la parte di Alice nel
paese delle meraviglie».

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