da lasicilia.it
Lo stanziamento c’è stato, ma alla fine il
risultato non corrisponde a quanto era
stato annunciato. La Giunta regionale,
nel tardo pomeriggio di ieri, ha deliberato.
Per far fronte all’emergenza rifiuti, i
Comuni attingeranno ancora al fondo di
rotazione. Ed ecco le cifre: Simeto-Ambiente
ha avuto destinato un milione di
euro; stessa cifra per l’Ato Palermo, mentre
1,5 milioni di euro toccheranno a Caltanissetta.
Una decisione che, di certo, scatenerà
i malumori dei primi cittadini, costretti
ancora una volta ad accedere al fondo di
rotazione per far fronte all’emergenza.
Tutto questo mentre i Consigli comunali
hanno votato o si apprestano a votare
la Tia per il 2010.
Intanto, continua a Catania, alla Simeto-
Ambiente, il lavoro del commissario
Maurizio Norrito, arrivato con due tecnici,
uno per l’area tecnica (si tratta di Salvatore
Ventura) e uno per l’aspetto legale
(l’avvocato Mornino). Il loro incarico si
protrarrà per i prossimi sei mesi. In questo
frangente si dovranno occupare di far
fronte all’emergenza e non solo: dovranno
provare a salvare Simeto-Ambiente
dall’attuale situazione di fallimento.
Da Palermo arriva, inoltre, un’altra
sorpresa, che porta la firma dell’assessorato
regionale della Famiglia e delle autonomie,
che ha diffidato, come si legge
in un comunicato, 17 dei Comuni dei 18
dell’Ato Simeto-Ambiente ad approvare
la tariffa relativa agli anni 2004 e 2005 e
in alcuni casi anche il 2010. Non si comprende
perché la Regione prenda in riferimento
gli anni 2004 e 2005, quando la
Tia da approvare e finita all’ordine del
giorno dei Comuni si riferisce al 2010. «Se
i comuni dovessero continuare a rimanere
inadempienti - si legge in una nota
dell’assessorato - verrà inviato un commissario
per l’adozione degli atti».
Intanto, ieri mattina, nuova riunione
in Prefettura con il Pd di Catania e alcuni
sindaci della Simeto-Ambiente.
In alcuni Comuni (Belpasso, S. Maria di
Licodia, Biancavilla e Ragalna), la situazione,
relativamente alla raccolta dei rifiuti,
resta grave, visto il protrarsi delle
assemblee sindacali. Nei Comuni dell’hinterland,
invece, bisognerà attendere
qualche giorno per ritornare alla normalità
dopo lo sciopero di mercoledì.