U Cannaggeddu di Misterbianco

Cannaggeddu - MisterbiancoEsiste un luogo a Misterbianco, un piccolo e antico spazio caro alla tradizione paesana che, pur essendo pubblico, è vietato ai misterbianchesi! Un bene di tutti non concesso a nessuno! Sembra quasi la trama d’una novella pirandelliana, eppure succede nella nostra realtà quotidiana!

Il luogo è ‘u Cannaggeddu, situato nel centro storico di Misterbianco, sconosciuto ai più, nascosto, davanti, dallo “stradone” (via Garibaldi), l’arteria principale che taglia in due il paese, e, da dietro, dai resti dell’antico e “sepolto” acquedotto romano. ‘U Cannaggeddu è un cortiletto, stretto e cieco, racchiuso ai lati da case basse e antiche, e da un orto, coltivato a fichi d’india e a limoni. All’interno del cortile c’era un’antica fontanella, ‘u Cannaggeddu, appunto, dove gran parte degli abitanti del quartiere, tanto tempo fa, andavano a “prendere l’acqua fresca”.

Ed era, soprattutto, una “tappa d’obbligo”, un punto d’incontro e di dialogo, come adesso lo sono i bar, per i tanti contadini e artigiani del paese, che prima d’affrontare un’altra giornata di lavoro, amavano rifocillarsi di quell’acqua fresca e allegra. E anche di sera, specialmente nella bella stagione, il cortile diventava un luogo di ritrovo per ragazzi, donne, anziani, dove si accendevano conversazioni a non finire!

Ma… un bel giorno, all’improvviso, con la scusa di lavori e di rilevamenti vari, il cortile, sito in via Garibaldi, tra i numeri civici 623 e 625, oltre l’ex ristorante Bivona, è stato “chiuso” da un “muro” di legname e di catene, “sequestrato”, di soppiatto, agli abitanti e alla città! E le chiavi del cancelletto, passate di mano in mano, tra impiegati del Comune e della Sovrintendenza di Catania, come tutte le cose “di nessuno”, sono scomparse dalla circolazione!

«Di recente – denuncia Angelo Battiato, componente del Gruppo Socio-culturale “Parru cu tia” – anche il tavolato, posto all’ingresso del vicolo, è stato rimosso e sostituito, abusivamente, da una rete metallica elettrosaldata, impedendone di fatto l’ingresso a tutti. Risulta rimossa, peraltro, ormai da parecchio tempo, la targa con l’indicazione “vicolo comunale” e il castelletto con l’antica fonte d’acqua. Facciamo appello affinché il cortiletto ritorni ad essere com’era prima, un luogo pubblico, fruibile liberamente da tutti, perché è un bene dei misterbianchesi».
Dalla lettera del Prof. Angelo Battiato

Giusi Letizia Percipalle
Paesi Etnei Oggi
Edizione Dicembre 2014

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il problema è stato sollevato

Il problema è stato sollevato anche con articoli di stampa e sul TG di un'emittente televisiva locale, mesi fa. Evidentemente finora o non è stato ritenuto una delle priorità del Comune, tra tantissimi problemi, oppure le difficoltà burocratiche e legali, magari tra contenziosi privati e competenze della Sovrintendenza, ne hanno reso problematica la risoluzione. Ma vogliamo sperare che presto il Cannaggeddu torni, bonificato e valorizzato, alla fruizione pubblica con tanto di cartello e piccola reception per i visitatori. Chi la dura la vince!

Roberto Fatuzzo

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