Simeto Ambiente «Il nostro pagamento idoneo a soddisfare le pretese creditorie»

Simeto Ambienteda lasicilia.it
L’amministratore unico di Simeto Ambiente
Spa
, Angelo Liggeri, in una nota
inviata ieri replica al Consorzio Simco.
«Il Consorzio - si legge nella nota -
ostenta un asserito credito di oltre 30
mln di euro. In verità si tratta di affermazione
unilaterale, che si sente il dovere di
contestare ufficialmente. Tra le parti esiste
un contenzioso dinanzi al Tribunale
di Catania volto ad accertare il quantum
dovuto dalla Stazione appaltante all’aggiudicatario
del servizio di raccolta integrata
all’interno dei Comuni ricadenti
nell’Ato Ct3. Al riguardo si contrappongono
due posizioni: 1) da un lato vi sono
pro-forma (effettivamente impagati per
la somma prima indicata) di fattura spiccati
dal Consorzio, che ha al riguardo
utilizzato, quale parametro di riferimento,
un canone annuo dallo stesso unilateralmente
determinato e che ha redatto
gli stessi come se vi fosse una assoluta
ineccepibilità dell’attività svolta; 2) dall’altro
vi sono precise contestazioni effettuate
da Simeto Ambiente Spa non solo
circa il canone di partenza, ma anche
per servizi mai resi o resi solo parzialmente,
che invece avrebbero dovuto essere
eseguiti a regola d’arte secondo gli
impegni della ditta aggiudicataria, quali
scaturenti da bando di gara, capitolato
e successivo contratto d’appalto.

A quest’ultimo
riguardo si consideri in primo
che in base alla propria offerta in sede di
procedura di selezione ad evidenza pubblica
il Consorzio Simco si era impegnato
a raggiungere, entro il terzo anno di
attività, il 36% di raccolta differenziata
(anche attraverso il sistema del "porta a
porta", di fatto mai avviato), che, invece,
nel medesimo periodo, si è attestata solo
al 6,90%: la conseguenza si sostanzia
in maggiori costi (in misura di parecchi
milioni di euro) per il conferimento del
rifiuto indifferenziato in discarica, minori
introiti conseguenti al minor quantitativo
di rifiuto differenziato venduto ai
Consorzi di filiera e soggezione dell’Autorità
d’Ambito a sanzioni e penalità,
imposte a livello comunitario (oltre all’evidente
danno ambientale, non facilmente
quantificabile in termini numerici
e monetari)».

«Non solo - prosegue la nota - è sotto
gli occhi di tutti gli utenti dell’Ambito
Territoriale Ottimale di pertinenza di Simeto
Ambiente Spa che l’aggiudicatario
non ha per certo provveduto ad attivare
il servizio di videosorveglianza (funzionale
a prevenire e reprimere l’abbandono
inconsulto di rifiuti), imposto dall’art.
37 del Csa, ovvero a sostituire i mezzi
acquisiti dai Comuni con mezzi nuovi
di fabbrica (ex art. 4 del contratto). A ciò
si aggiunga che la controparte ha inopinatamente
provveduto a modificare in
aumento il canone originariamente pattuito,
affermando un incremento di popolazione
in misura superiore al 5%, il
che è stato espressamente negato dal
Collegio arbitrale nominato dalle parti
dinanzi alla Prefettura di Catania».
«Per tutte le esposte ragioni - conclude
Liggeri - la Simeto Ambiente Spa ritiene
che il pagamento, già eseguito dal
28.09.2006 (data di avvio del nuovo servizio
integrato) al 31.12.2009, per complessivi
€ 70.848.238,71 (a fronte di €
98.262.460,86 richiesti dalla controparte),
sia ampiamente idoneo a soddisfare
tutte le pretese creditorie. Per tale ragione
si rinnova l’invito al Consorzio ad
adempiere a tutte le obbligazioni, facendo
in modo che non si verifichino ulteriori
interruzioni del servizio»
.

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

tags: