Servizio pagato anche se non ricevuto

Depuratore - MisterbiancoIl depuratore c'è, o almeno in parte; non si vede, ma si paga. Quattro consiglieri comunali di Misterbianco chiedono all'Amministrazione di revocare il canone di 50 centesimi a metro cubo che grava sulle bollette idriche degli utenti di Misterbianco che abitano nei tratti di strade interessate finora dal passaggio della rete fognaria.

La richiesta è stata resa nota in una conferenza stampa promossa dai consiglieri Giaccone (maggioranza), Caruso (Pdl), Corsaro (Udc) e Marchese Matteo (Misto). Ed è pronto, ma non ancora presentato, un documento scritto a firma di 13 consiglieri che ufficializza anche la richiesta di una Commissione consiliare di indagine sulla questione. E si preannunciano vari ricorsi legali collettivi, dopo le varie interrogazioni. «Tale richiesta di revoca, e di rimborso verso chi ha già pagato - ci spiegano i consiglieri promotori della conferenza - viene suffragata dalla sentenza della Corte costituzionale n. 335/2008 ribadita da una analoga della Suprema Corte del 2013, che sancisce il principio in base al quale il canone per la depurazione è dovuto in presenza di un impianto di depurazione attivo. Ora l'impianto di Misterbianco, costato a suo tempo più di 15 milioni, in tutti questi anni è stato collaudato solamente una volta "in bianco", cioè senza la presenza di reflui, quindi, si tratta di collaudo fine a se stesso e come tale inefficace».

Già l'amministrazione comunale precedente, completata una parte della rete fognante, impose una prima volta la tassa nel 2007; nel 2011, avviata la procedura per la messa in moto del depuratore, essa ripristinò l'imposizione profilando l'obbligo di allacciamento nelle zone servite. Da circa due anni, è in particolare il consigliere Giaccone ad avere accumulato un vero e proprio dossier nell'interlocuzione con l'Ufficio Tecnico e l'Acquedotto comunale: «Il depuratore è fermo e non può funzionare - afferma - ed è irrisorio il numero di utenze finora allacciate. Non si può far pagare un servizio che non esiste ancora. Occorreche il Comune metta i cittadini in condizioni di allacciarsi all'impianto pubblico, chiarendone termini e modalità e agevolandone i costi, disponendo nel frattempo la sospensione del pagamento di questo canone».

L'Ufficio Tecnico comunale fa presenti la complessità della questione ed i problemi di risorse e personale. Occorrerebbe un regolamento per la fognatura e la definizione di modalità e costi per l'utenza ed il Comune per la gestione dell'impianto. Gli allacciamenti in massa significherebbero messa effettiva in esercizio della struttura, rispetto delle leggi ed aumento delle entrate comunali. Ma bisogna partire. E il sindaco Di Guardo sta valutando con gli uffici competenti il da farsi, ora, su una questione «ereditata» dalle Amministrazioni precedenti.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
26/06/2014

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Commenti

Se per caso, la tassa sul

Se per caso, la tassa sul depuratore fosse stata messa per far soldi, a tutti i costi, per poi mettere paletti, allora mi sembra un atteggiamento alquanto scorretto. Se poi la tassa fosse stata messa per puro errore allora siamo in presenza di una amministrazione poco efficiente e impreparata. Bene ha fatto il consigliere Giaccone a fare emergere questo illecito o questo errore. Adesso si provveda a risarcire i cittadini e si evitino altri macroscopici errori. Grazie

Enzo Messina

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