Sebastiano Lo Monaco e la versione musicale del pirandelliano Non si sa come

Pierluigi Misasi, Sebastiano Lo Monaco


Per la stagione del Teatro Stabile di Catania, dall’11 al 16 gennaio va in scena alla Sala Ambasciatori “Non si sa come” di Nicola Fano, da Luigi Pirandello, regia Sebastiano Lo Monaco.
Fulminante avvio di stagione per il Teatro Stabile di Catania che, dopo il successo della produzione inaugurale “Cavalleria rusticana”, ha presentato gli spettacoli ospiti “Shylock-Il mercante di Venezia in prova”, con Moni Ovadia e Shel Shapiro, regia Roberto Andò, e “La tempesta” scespiriana, con Umberto Orsini, regia Andrea De Rosa. Un ritmo serrato che si protrarrà fino a luglio con una ricca sequenza di interessanti allestimenti prodotti in proprio e un'accuratissima selezione di ospitalità.

Già il mese di gennaio ha in serbo un numero record di debutti, addirittura quattordici: alla programmazione nelle sale catanesi si aggiunge infatti la rete dei “teatri di cintura", avviata a Trecastagni, Enna, Adrano e Comiso. Si moltiplicano così gli appuntamenti, armoniosamente inseriti dal direttore Giuseppe Dipasquale in un cartellone impaginato all’insegna di un tema conduttore fortemente indicativo, “il tempo della musica”: richiamo al convulso momento di crisi, che il linguaggio musicale incarna ed esorcizza più e meglio delle parole.

In questa visione s’inserisce anche l’originale rilettura “musicale” della commedia pirandelliana “Non si sa come”, diretta e interpretata da un beniamino del pubblico come Sebastiano Lo Monaco, applaudito protagonista di questa interessante versione firmata dal drammaturgo Nicola Fano. Lo spettacolo sarà ospitato dallo Stabile etneo al Teatro Ambasciatori, dall’11 al 16 gennaio.

L’allestimento offre una splendida cornice alla vicenda che si snoda fluida e avvincente.

Su una nave da crociera degli anni Trenta, una compagnia di comici di Rivista ogni pomeriggio prova numeri nuovi da proporre la sera ai croceristi. Due coppie e un tecnico-amministratore formano il gruppo guidato da un uomo che gli altri chiamano il Conte: forse ha un passato aristocratico (i suoi modi lo farebbero supporre), ma se lo ha, è certamente un passato decaduto (la sua tendenza a filosofeggiare lo dimostra).

In realtà, le due coppie sono legate anche da un incastro di segreti: in passato i ruoli si sono incrociati e ognuno dei due uomini ha consumato una passione con la moglie dell’altro. Il Conte si diverte a chiosare realtà, aspirazioni e destini. Il tutto tra una prova e l’altra, tra una canzone e l’altra, tra un pezzo musicale e l’altro, nel vitale ripetersi della loro vanità comica. Fino al colpo di scena finale, quando i tradimenti intrecciati saranno rivelati e la realtà apparirà troppo pesante per essere trasformata in fantasia filosofica, com’è abitudine del Conte.

Lo spettacolo non è una parodia di Pirandello; al contrario è un omaggio estremo a Pirandello, perché infila una sua trama (quella di Non si sa come, appunto) in un contesto sociale che gli è lontanissimo, quello della comicità popolare.

Sebastiano Lo Monaco si mette alla prova cantando, ballando, recitando il repertorio dei comici, pur nel pieno e sostanziale rispetto della filosofia di Pirandello. E, a dar corpo a questo omaggio-miracolo, nessun autore poteva essere più adatto di Nicola Fano che alla comicità popolare italiana ha dedicato alcuni dei suoi saggi critici più importanti nonché alcuni dei suoi copioni più divertenti e apprezzati.

Non si sa come sarà un incontro fecondo fra due tradizioni e due sensibilità diverse che, nel gusto di quest’esperimento, troveranno una modernissima mediazione scenica. Info: www.teatrostabilecatania.it

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