Probabilmente uno screzio con i genitori avuto poco prima ed un litigio con la fidanzatina, che frequenta la sua stessa classe, sono alla base della scomparsa di un ragazzo di 15 anni dalla casa dei propri genitori.

Samuele Pappalardo frequenta la seconda classe dell’Istituto Carlo Gemmelaro di Catania e martedì mattina dopo le 11 ha detto ai suoi genitori che stava uscendo a fare due passi. Essendo un ragazzo puntuale, dopo le 13 il papà ed il fratello più grande Emanuele sono usciti per cercarlo ma senza successo, anche perché il giovane prima di uscire aveva lasciato a casa il proprio cellulare.

Questo particolare ha spinto i genitori ad avvisare i carabinieri della locale tenenza che sin dalla sera hanno avviato le ricerche che fino ad adesso purtroppo non hanno dato alcun esito.

Gli appelli del fratello sui social network hanno diffuso la notizia a macchia d’olio e per tutta la giornata di ieri, amici, parenti ed investigatori hanno passato a setaccio soprattutto la parte di territorio che volge verso il quartiere di Monte Palma.

L’indicazione è partita dalla segnalazione di un giovane che lo aveva notato nelle vicinanze della stazione della ferrovia Circumetnea tanto che i carabinieri hanno prelevato le immagini di tutte le video camere della zona ed alla fine sono riusciti a scovare un frammento, riconosciuto dai familiari, dove Samuele percorre la via Giovanni Verga, una strada di periferia.

L’orario delle telecamere si ferma alle 12,30 di martedì con indosso una tuta Adidas nera con il sopra della tuta fucsia con il logo della Juventus ed un giubbotto smanicato blu.

Ieri anche il sindaco Nino Di Guardo avvertito della scomparsa ha messo a disposizione per le ricerche la Polizia municipale e la pagina istituzionale face book del comune al fine di diffondere la foto del ragazzo.

I familiari fanno sapere che oltre al cellulare Samuele ha lasciato a casa anche gli spiccioli che teneva in tasca, circa sei euro, e che caratterialmente non è il tipo da stare fuori per strada per così tanto tempo.

Probabilmente l’amarezza per il litigio o qualche altro motivo che il giovane ha ritenuto insormontabile lo hanno portato a questa scelta, lasciando nel panico tutta la famiglia.