da lasicilia.it
Con una lettera inviata a tutti i parlamentari
europei della circoscrizione
insulare i difensori civici dei Comuni
etnei chiedono un loro intervento per
evitare la scomparsa di tale istituzione
degli enti locali nel contesto dei quali
fu introdotta sul finire degli anni Novanta.
Nel momento in cui il parlamento di
Strasburgo a fine mese voterà l’istituzione
del difensore civico europeo, un
emendamento alla recente legge finanziaria,
inserito per volontà del ministro
per le Riforme, Roberto Calderoli,
seppellisce tale istituzione nel territorio
nazionale e i difensori civici dei
comuni di Aci Castello, Acireale, Belpasso,
Bronte, Calatabiano, Linguaglossa,
Misterbianco, Motta S. Anastasia,
Nicolosi, Paternò, Piedimonte Etneo,
Riposto, S. Giovanni La Punta, S.
Venerina e Zafferana Etnea chiedono
di intervenire presso il Governo e il
parlamento nazionale affinché si apra
un confronto sul problema.

“E’ veramente assurdo quello che
sta accadendo – dice l’avv. Salvatore
Saglimbene, difensore civico del Comune
di Misterbianco e coordinatore
dell’iniziativa – nel momento in cui i
difensori civici di Comuni, province e
regioni stanno lavorando per dare
slancio all’istituzione attraverso la nascita
di una rete nazionale, il legislatore
sopprime tale figura che è una valida
alternativa alla difesa del cittadino
per via giurisdizionale che è lenta e costosa”.

Nella nota inviata alla deputazione
europea i difensori civici evidenziano
come “quasi tutti i paesi dell’Unione
Europea, anche quelli che vengono da
una democrazia recente e che non
possono vantare una cultura storicogiuridica
come quella italiana, hanno
assicurato ai loro cittadini una tutela
alternativa, creando di fatto una disparità
di trattamento in Italia ed una
minaccia centralistica all’autonomia
degli enti locali e delle regioni a statuto
speciale”.
Questa iniziativa di sensibilizzazione
avviata dai 15 difensori civici dei
Comuni della provincia etnea è la prima
di una serie di attività in programma.