Riflessioni sul PRG/2

Nicola AbbadessaStamattina scorrazzando su internet mi sono trovato a leggere l’intervento di Carmelo Santonocito in merito al P.R.G., postato su Misterbianco.com.

Parto dalla fine per dire all’amico Carmelo che gli interrogativi e le riflessioni da farsi per approdare ad uno strumento urbanistico (P.R.G.) che regoli veramente la vita economica e sociale della nostra comunità sono innumerevoli e che, comunque, non tutte trovano, o per meglio dire, troverebbero sempre soluzioni condivise. Ma quello che manca è certamente un dibattito tra tutti: cittadini, forze politiche, associazioni culturali e di categoria. Io penso che il silenzio, la storia ce lo insegna, è foriero di sorprese, spesso, insanabili.

Ma perché oggi esiste attorno a questa delibera un’apatia totale?

E perché l’attuale maggioranza vuole far passare nell’assoluto silenzio e solo con un voto consiliare (tra l’altro senza dibattito) il Piano di Massima?

Perché rispetto al Piano vigente (oggi scaduto… ecco perché bisogna rimodularlo) l’attuale Amministrazione non intende difendere le scelte fatte nel 1997 e che di fatto in questo Piano sono in parte rivoluzionate?

Il silenzio prevede, nella fase di sviluppo del Piano di Massima, un altro sacco edilizio per Misterbianco?

Cari amici che leggete provo adesso a dare una chiave di lettura a questi ulteriori quesiti che pongo e che si aggiungono a quelli posti da Santonocito.

1 - Esiste apatia sol perché qualcuno va dicendo che questo è un momento interlocutorio e che le scelte debbono essere fatte più in avanti (in parte è vero), ma mi chiedo: perché non esaminare adesso e calare adesso nel piano di Massima le opposizioni arrivate dai cittadini, perché non prevedere adesso cosa ne sarà della Zona Madonna degli Ammalati, dei Sieli e della Zona Commerciale?

2 - L’attuale maggioranza (ma direi fortemente: il Sindaco e l’ex ass. Santagati, peraltro oggi consulente e gratis all’urbanistica), non ha alcun interesse a fomentare polemiche per difendere le scelte del 1997 perché tutto quanto hanno in serbo lo daranno in pasto all’attuale maggioranza consiliare (ma ahinoi anche alla comunità) come prendere o lasciare.

3 - Secondo me sulla questione del sacco edilizio vanno fatte alcune riflessioni.

E’ possibile che il centro storico non possa crescere in termini di unità abitative così come hanno fatto i quartieri periferici? Si, cari amici, è possibile! Questa mia ultima affermazione farà atterrire qualche lettore, ma vediamo di ragionarci un pò.

Il vecchio P.R.G. prevedeva parecchie decine di ettari da destinare a 147 speciale (edilizia convenzionata - case popolari, cooperative edilizie). Ora, il nuovo Piano di Massima ha ridotto di parecchio queste aree. Domanda: quelle aree non più destinate a 147 speciale tornano ad essere agricole oppure hanno destinazione edificabile? Ed in quale misura ciò avviene? Se parte di queste aree diverranno edificabili ed insistendo ai limiti delle vecchie zone di completamento (vecchi piani di recupero del 1978) riperimetrate nel 1997 con innegabile allargamento, ciò significa che vi sarà un ulteriore arricchimento di unità abitative in quei quartieri. E siccome l’equazione ABITANTI = UN TOT DI m3 sarà assorbita da queste nuove aree relegate da 147 a edificabili, è presto detto che per Misterbianco centro non vi sarà la possibilità di reperire nuove zone di espansione.

Seconda riflessione in merito: il piano Matteotti (la nuova Librino come la definimmo alcuni consiglieri di allora) è stato cancellato. Cosa accadrà adesso? Alla stessa zona perimetrata (Zona Matteotti verrà assegnata un quoziente edificabile B1 come le zone di completamento oppure una semplice zona di edilizia estensiva con un quoziente C1 o addirittura C2?) Da queste riflessioni fatte e dopo un accurato e sentito dibattito pubblico si potrà capire quale destino attenderà Misterbianco Centro per il prossimo Futuro (10 anni)

Come vedi, caro Carmelo, la carne al fuoco è tanta (ho tralasciato di ragionare sul futuro della nostra ex zona commerciale ma mi riprometto di farlo in sede pubblica se ne avrò l’occasione) e resterà tale se chi, pur conoscendo la GENESI del P.R.G., continuerà a fomentare il silenzio. Mi auguro che queste mie riflessioni possano dare un sussulto propositivo e critico, se vogliamo, verso tutta la materia di P.R.G. ponendo i Consiglieri Comunale dinanzi ad un più umile approccio al caso.

Ringraziando Misterbianco.com per l’ospitalità che vorrà concedermi, colgo l’occasione per sentitamente salutare.

Nicola Abbadessa

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