Rifiuti. In sei Comuni la situazione non migliora

Simeto Ambienteda lasicilia.it
Niente straordinario. Nonostante fosse
stato annunciato, gli operatori ecologici
del Consorzio Simco, ieri, non hanno
prolungato l’orario di lavoro oltre la normale
attività, con il risultato che l’emergenza
da seria rischia di diventare
drammatica. La situazione sta raggiungendo
livelli intollerabili a Paternò,
Adrano, Misterbianco, Pedara, Gravina
di Catania e Tremestieri Etneo, i Comuni
che vivono la situazione peggiore. E
intanto ieri pomeriggio Simeto Ambiente
ha inviato al Consorzio Simco, e per
conoscenza alla Prefettura di Catania,
un dettagliato piano finanziario con il
quale si fissano le cifre dello straordinario,
Comune per Comune. Eccole in dettaglio:
Adrano 30 mila euro, Belpasso 12
mila, Biancavilla 6 mila, Camporotondo
3 mila, Ragalna 3 mila, Santa Maria di
Licodia 3 mila, Gravina di Catania, 25
mila, Tremestieri Etneo 25 mila, Paternò
60 mila, San Giovanni la Punta, 6 mila,
Misterbianco 30 mila, San Pietro Clarenza,
3 mila, Pedara 12 mila, Nicolosi 3 mila,
e Sant’Agata li Battiati 3 mila.

All’appello mancano le tre «isole felici
» di San Gregorio, Mascalucia e Motta
Sant’Anastasia, dove non ci sono cumuli
di rifiuti da spalare.
Per il Consorzio Simco le somme
stanziate da Simeto Ambiente non sono
assolutamente sufficienti, vista l’immondizia
accumulatasi in oltre due settimane
d’astensione dal lavoro. Solo per
fare un esempio, a Paternò si calcola
che vi siano in strada parecchie centinaia
di tonnellate di immondizia e per
spazzarla via tutta sarebbero necessari
almeno 170 mila euro di somme in
straordinario. Simeto Ambiente ribatte
che 60 mila euro, secondo i loro calcoli
sono sufficienti, la ricerca di altre somme
sarebbe solo un tentativo di rientrare
dalle giornate di sciopero, che non
verranno pagate ai lavoratori.
Comunque, lo straordinario partirà
domani mattina fermandosi, come evidenzia
il presidente del consorzio, l’avvocato
Concetta Italia, al raggiungimento
delle somme rese disponibili da Simeto
Ambiente. Non ci stanno i sindaci.
Pippo Failla, primo cittadino di Paternò,
annuncia che non può attendere oltre e
che prenderà i dovuti provvedimenti.
«O lavorano loro - afferma il sindaco
Failla - o mi rivolgerò a ditte esterne».

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