da lasicilia.it
L’emergenza rifiuti non accenna a
rientrare e, ancora una volta, prende
corpo la protesta di alcuni operatori
ecologici a cui non è stata corrisposta
la mensilità di gennaio.
Si tratta dei dipendenti della ditta
incaricata dall’Ato 3 Simeto Ambiente
della raccolta e dello smaltimento
dei rifiuti solidi urbani per il territorio
di San Giovanni la Punta.
Nella mattinata di ieri, a partire dalle
8,30, e per alcune ore, gli operatori
hanno inscenato una manifestazione
di protesta sulla tangenziale di Catania,
poco prima del casello di San Gregorio,
proprio nei pressi dello svincolo
per i paesi etnei, causando un rallentamento
del flusso viario.
I netturbini rivendicano il mancato
pagamento dello stipendio, che li costringe
ancora una volta a contrarre
debiti per far fronte anche a necessità
primarie, quali l’acquisto di generi alimentari,
farmaci o accessori per l’istruzione
dei figli.
Un problema diffuso anche in altre
realtà territoriali dove, nelle scorse
settimane, si è addirittura assistito all’occupazione
di diverse aule consiliari
dell’hinterland etneo, su tutte quella
di Gravina.
Un problema che si trascina ormai
da oltre un anno e che ha messo a
dura prova i lavoratori del settore i
quali, è doveroso sottolinearlo, con
spirito di sacrificio, solo al fine di garantire
l’igiene urbana, hanno proseguito
la raccolta nonostante il pagamento
a singhiozzo delle retribuzioni.
La protesta, sospesa dopo mezzogiorno,
ha, tra le altre cose, arrecato
seri problemi al traffico nella zona e
sul posto s’è resa necessaria la presenza
di agenti della polizia stradale e
della Digos della Questura di Catania.
La situazione è rientrata all’ora di
pranzo, quando il sindaco puntese,
Andrea Messina, d’intesa con la prefettura,
è riuscito a sbloccare il trasferimento
di somme dalla Serit alla
Simco (il consorzio gestore dei servizi)
tramite il presidente dell’Ato, Andrea
Castelli, permettendo così il pagamento
nella stessa giornata degli
emolumenti spettanti ai lavoratori.
Sulla questione si registra una nota
del consigliere
comunale del Pdl
di Mascalucia,
Fabio Cantarella,
che nell’esprimere
«solidarietà ai
lavoratori senza
stipendio», propone
«a tutti i
colleghi dei Comuni
etnei di andare
a protestare
a Palermo, perché
è solo con un
intervento serio
e deciso del governo
regionale
che la questione
potrà essere definitivamente
risolta. Con gli Ato -
conclude la nota di Cantarella - i Comuni
sono costretti a subire passivamente
un disservizio importante che
sta mettendo in ginocchio non solo i
lavoratori ma anche i cittadini, colpiti
da aumenti della tariffa inaccettabili
».