I difensori civici diffidano Ato3 e Serit

Comune di Misterbiancoda lasicilia.it
I difensori civici dei Comuni di Belpasso,
Bronte, Misterbianco, Motta S. Anastasia,
Nicolosi, Paternò, Ragalna e S. Giovanni
la Punta hanno diffidato la società d’ambito
«Simeto Ambiente» e la Serit Sicilia
dall’adottare «provvedimenti cautelari
e coercitivi»
nei confronti dei cittadini
che non hanno provveduto a pagare le
bollette per la raccolta dei rifiuti.
A darne notizia, ieri pomeriggio, nel
corso di una conferenza stampa, gli avv.
Salvatore Saglimbene e Ines Belfiore, rispettivamente
difensori civici di Misterbianco
e Nicolosi, alla presenza dei colleghi
degli altri Comuni.

L’iniziativa dei difensori civici prende
spunto dalla notifica di innumerevoli
cartelle esattoriali riguardanti la tariffa a
partire dal 2004 e alle notifiche di provvedimenti
di fermo amministrativo di
veicoli di proprietà degli utenti o di iscrizione
di ipoteche sugli immobili.
«Una misura eccessiva - dicono i difensori
civici - attuata a garanzia della riscossione
di crediti di modesta entità, la
maggior parte dei quali non superano gli
importi di 300-400 euro. Inoltre, i provvedimenti
notificati sono illegittimi, non
sussistendo, nella maggior parte dei casi,
le esigenze cautelari che ne giustificano
l’adozione».

I difensori civici, poi, ribadiscono che
l’azione portata avanti appare una pressione
forzata nei confronti dei cittadini
per ottenere «pagamenti a volte non dovuti
».

Il riferimento è alle numerose sentenze
del Tar, della Commissione tributaria,
di qualche giudice di pace e, infine,
del Consiglio di Giustizia Amministrativa,
che lo scorso gennaio ha annullato le
tariffe Tia poiché illegittimamente determinate
dalle Società d’ambito.
Nell’invito-diffida, che i difensori civici
hanno inviato per conoscenza anche al
prefetto di Catania, si fa presente che
l’attività della pubblica amministrazione
deve ispirarsi al principio di cui all’art. 97
della Costituzione, che riguarda il buon
andamento e l’imparzialità degli uffici
pubblici.

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