Nasce il Museo del Giocattolo: per ricordare un mondo magico e meraviglioso

Per gioco. E non solo. Inaugurato a Catania il Museo del Giocattolo. Le stanze eleganti di Palazzo Bruca accolgono il mondo fanastico degli oggetti che parlano al cuore di tutti.

Fare della propria passione - il giocattolo antico - impresa, distillare una ricerca condotta per tutta l’Europa per due anni, in un progetto concreto e brillante: è il Museo del Giocattolo che ha visto la luce da pochissimi giorni a Catania.
L’iniziativa si deve alla tenacia e all’intelligenza di una imprenditrice catanese, Margherita Scuderi, che ha saputo creare una collezione unica, il cui valore prescinde da quello antiquario e ludico. Negli elegantissime sale di Palazzo Bruca, ad un passo dall’imponente Duomo, Il Museo del Giocattolo sfoggia (grazie al progetto e alla direzione artistica di Jacopo Leone) un allestimento suggestivo, atipica e giocosa commistione di materiali diversi - ferro, pietra, legno, vetro, gomma e carta - arricchiti sulle pareti da centinaia di lontani spartiti e di vecchi quaderni di bimbo a mo’ di parati; un insieme accattivante e caldo che si armonizza senza stridere con le volte finemente decorate dell’antico Palazzo catanese, e sulle cui pareti spiccano (una sorta di collezione nella collezione) i quadretti di un particolarissimo artista locale - Caliga - che ha riprodotto in immagini lievi ma efficaci i tipici giochi di strada della nostra memoria siciliana: sciancateddu, nignirignola, ciciliu, ndri ndri, ccarricabotti.
Il museo presenta tre grandi saloni lungo i quali ci si lascia immediatamente affascinare dai giocattoli più svariati e di ogni periodo: dalla fine dell’800 fino agli anni ’50 del secolo scorso. Nonostante la difficoltà nel reperire gli oggetti in mostra, il museo presenta prodotti - tutti perfettamente funzionanti - acquistati da semplici privati e da collezionisti: dalle semplici carrozzine alle intramontabili strummule, dalle preziose bambole in bisquoit degli inizi del ‘900, alle bambole-automi con meccanismi a corda; dai puzzle di stampo risorgimentale ai più classici soldatini di piombo; dal Duce a cavallo, al coloratissimo e particolareggiato circo (costruito in Francia intorno alla metà dello scorso secolo), fino all’elegantissima band in latta dei topini della americana Marx Toys, all’immancabile meccano inglese e ad una collezione di carillon.
Su tutti una “Casa di bambole” di epoca vittoriana, minuziosa riproduzione di una ricca abitazione inglese completa nei minimi particolari in ogni stanza: dai merletti sulle minuscole lenzuola agli oggetti propri della cucina fino ai più minuti accessori personali. In Sicilia esiste un precedente importante è il 1970 quando Pietro Piraino, antiquario e restauratore, comincia a restaurare ed a collezionare giocattoli e bambole: solo nel ‘94 nasceva però l'Associazione culturale "Museo del giocattolo Pietro Piraino"; dove le collezioni vengono riunite, unificate e sistemate nella casa-museo di Via Bandiera a Palermo con lo scopo del restauro e dell'acquisizione di vecchi giocattoli, il recupero e la catalogazione dei vecchi modi di giocare con una particolare attenzione alla tradizione popolare siciliana. Anche se è numerosa in Italia la presenza di musei antropologici con settori dedicati ai giocattoli della tradizione, esistono però poche le collezioni interamente dedicate all’argomento: il “Museo del giocattolo e del bambino” di Milano, il “Museo della bambola” di Angera (in provincia di Varese), il Museo del gioco e del giocattolo "Pietro Piraino" di Palermo, il “Centro per la cultura ludica” di Torino, il “Museo del gioco e del giocattolo” di Bari (inaugurato nel febbraio di un anno fa). La nascita a Catania del museo del genere arricchisce senza dubbio queste altre esperienze italiane, tutte accomunate dall’obiettivo condiviso di presentare non il giocattolo musealizzato - come mero oggetto oramai distante e da ammirare dietro una teca - ma prodotto che possiede una storia, testimonianza di cultura nel tempo e nello spazio.
In questo modo la struttura espositiva diventa insieme area di raccolta di memorie materiali del passato ed esercizio dei diritti dell’infanzia, luogo finalmente destinato ai grandi come ai piccoli. Il Museo del Giocattolo di Catania - cui è annesso anche una graziosa sala da the - si prepara a diventare al più presto anche spazio aperto, con mostre (gli appositi saloni al primo piano), spettacoli per bambini, attività ludiche, laboratori di scrittura in collaborazione con le scuole, visite guidate (095/320111).
Per un viaggio infinito in mezzo agli oggetti del cuore.

GiCo

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