da lasicilia.it
Una seduta fiume del consiglio comunale
etneo che si è conclusa alle prime ore
di ieri, ha approvato il bilancio di previsione
per il 2009. Il documento economico
sulla cui bozza erano stati presentati
un centinaio di emendamenti da
parte dell’opposizione di centrosinistra è
stato approvato con 16 voti favorevoli, 6
contrari e 1 astenuto.
L’attenzione dell’amministrazione comunale
è stata rivolta in particolar modo
alle fasce deboli e svantaggiate mentre
le voci in entrata prevedono incassi
tributari per 6 milioni e 900 mila euro ed
extratributarie, come i diritti e i proventi
per 4 milioni e 100 mila euro oltre ad
ammortamenti per 27 milioni e mutui
per 17 milioni.
Le maggiori spese previste in bilancio
riguardano le spese correnti per 24 milioni
e quelle in conto capitale per 45 milioni
di euro.
Tutto il Consiglio compresa l’opposizione
ha votato un emendamento unico
per destinare 50 mila euro ai lavoratori
della società partecipata del Comune
“Etnambiente” che aveva annunciato dei
licenziamenti.
“Nonostante il bilancio sia stato ridotto
ai minimi termini – ha detto l’assessore
al Bilancio Francesco Magrì – l’amministrazione
comunale è soddisfatta per
avere raggiunto gli obiettivi che aveva
stabilito e per avere seguito l’indirizzo
unanime delle forze politiche di maggioranza.
Anche quest’anno sono state previste
somme a garantire le fasce più deboli”.
Il consiglio comunale, aveva approvato
con 16 voti favorevoli e 6 contrari, il
piano triennale 2009/2011 delle attività,
manifestazioni, iniziative promozionali,
culturali e turistiche e delle festività.
“Avevamo presentato oltre 100 emendamenti
– ha detto il capogruppo del Pd
Massimo La Piana - che poi abbiamo ritirato.
Il nostro obiettivo era di trovare un
accordo per i lavoratori di Etnambiente
e ci siamo riusciti. Per il resto il bilancio
risulta largamente insoddisfacente”.
Di parere opposto l’amministrazione
comunale che tiene a sottolineare come
benché siano stati operati tagli dallo stato
e dalla regione saranno assicurati servizi
senza aumentare le tasse ai cittadini
residenti.
