Lo scrittore Rachid Boudjedra al Gran Tour della Sicilia

L'iniziativa di Antonio Presti accoglie uno dei massimi scrittori mediterranei nella città dei vasi e dell'argilla: Caltagirone.

“Attraversando
di notte Librino ho capito che senza ‘estetica’ non ci può essere politica,
nessuna scienza di governo che non includa l’etica. Senza questa
compenetrazione non sarà possibile cancellare il silenzio della morte, quello
di Madrid e di tutti gli altri luoghi della terra sconvolti dal terrorismo
barbarico. Solo così uccideremo la morte”. Rachid Boudjedra, il più popolare
scrittore algerino, ha un volto severo, un viso largo, solcato da linee precise,
da brevi rughe che gli restituiscono quell’aria di severo distacco che invece
si scioglie in un francese dalla suadente cadenza arabizzata, quando racconta
della sua formazione attraverso il ‘sangue’: quello degli indipendentisti
algerini massacrati dall’esercito francese – Rachid è nato in quel
tormentato periodo della storia – il suo, di circonciso e di combattente nella
fila dell’FLNA, delle centinaia di migliaia di innocenti che gli integralisti
islamici hanno massacrato nella sua terra, delle donne neglette. “Io sono una
persona che esiste solo attraverso le donne, mia madre, le mie nipoti, le
protagoniste dei miei racconti; io non esisto se non attraverso loro. Non c’è
mio libro in cui non abbia cercato di dimostrare che l’unica via percorribile
è solo attraverso le donne”. E’ questo sessantatreenne scrittore, il
protagonista del Gran Tour di Sicilia “verso Librino”, ‘La Sicilia vita
con gli occhi del mondo’ che Antonio Presti, il mecenate “dal multiforme
ingegno”, ha pensato nel più ampio progetto di riqualificazione interiore di
uno dei quartieri più dimenticati di Catania. E dalla vecchia masseria
Castagnola di Librino, oggi scuola elementare “Fontanarossa” a Fiumara
d’Arte, da Santo Stefano di Camastra a Caltagirone, Rachid Boudjedra ha
compiuto un percorso nella terra-madre e nell’argilla. E sulle strade della
ceramica il suo viaggio è diventato ispirazione, discesa nella memoria, nelle
tradizioni e nelle contraddizioni di luoghi antichissimi. Come ha sottolineato
il sindaco di Caltagirone Franco Pignataro - nel corso dell’incontro con lo
scrittore presso il Palazzo Municipale - “il tema del viaggio è un topos
della letteratura mediterranea ma che Boudjedra ha contribuito a reinventare
spezzando la narrazione sequenziale di stampo occidentale coi frammenti
fascinosi del suo stile e della sua scrittura”. Dopo il denso profilo dello
scrittore tracciato da Pinella Leocata è toccato al genius loci Maria
Attanasio, poetessa e scrittrice calatina, condensare il senso di questo
attraversamento: “Se quello di Paco Ignazio Taibo è stato il viaggio
nell’industria, nell’isola della contraddittoria modernità, questo di
Boudjedra è il viaggio nell’argilla, nella terra dunque intesa come memoria;
un percorso che svela il nodo del mondo attraverso l’arte. Infatti da Librino
a Caltagirone la periferia è il luogo dove il Sud e il Nord del mondo si
incontrano: è anzi la metafora della stessa contemporaneità”. “Sono venuto
qui - ha precisato Boudjedra - non per parlare del mio lavoro di scrittore
impegnato ma per scrivere della Sicilia: sento fortissima questa comune
appartenenza mediterranea” che, dopo l’esilio e gli studi di filosofia, lo
fa approdare alla scrittura intesa come catarsi, come possibilità di
attraversamento del dolore. “Avevo già conosciuto l’isola dei silenzi
montani e delle nevi, della lava e del fuoco: adesso ho scoperto la Sicilia
dell’intelligenza, dell’amore per la poesia e per i bambini. Ho scoperto una
terra che vuole cambiare.”

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