La start up nata a Catania che ha già attratto capitali da tutto il mondo

BeintooSi chiama «Beintoo», la prima start-up accolta da Vodafone Italia nel progetto xone. E’ un progetto che unisce il gaming online all’e-commerce. Per dirla in parole povere «è una tecnologia che permette alle aziende di giochi presenti on line di distribuire premi di fedeltà a chi utilizza i loro giochi», sintetizza Filippo Privitera (ndr.: figlio del medico nostro concittadino Dr. Giuseppe Privitera), che è uno dei fondatori di Beintoo. Un app che in pratica trasforma il tempo speso in giochi sul web in Bedollars, una moneta meritocratica che può essere riscattata in negozi on line e off line.

Privitera, ingegnere informatico che ieri festeggiava il suo 31° compleanno, è nato ad Acireale e si è laureato a Catania. Come lui, anche Antonio Tomarchio, altro socio fondatore della startup, è etneo e giovane: ha 30 anni ed è nato a Giarre. Di Giarre è anche Walter Ferrara, anch’egli socio, che si occupa dello sviluppo della piattaforma. Catanese e anche lui trentenne, è Antonino Rindone, ex bancario, che ha scommesso sull’azienda tecnologica e viene remunerato con quote di capitale.

La storia di questo gruppo di siciliani, che hanno già venduto la loro app negli Stati Uniti, dove hanno una sede a New York e una San Francisco, e in Cina, comincia nel marzo 2011 quando Antonio e Filippo sviluppano la tecnologia. «Abbiamo fatto una demo della nostra applicazione per il settore mobile e cominciato a cercare finanziatori per la nostra start-up», racconta Privitera.

Finanziatori che sono arrivati molto presto attirati dalla bontà dell’intuizione dei giovani siciliani che, per sviluppare il lavoro, hanno fatto base a Milano. «Non è una discriminazione nei confronti della Sicilia - spiega Privitera -, ma se dobbiamo volare negli Stati Uniti o in Cina, da Milano facciamo prima ». Da Milano hanno fatto prima anche a introdursi nel mondo che conta, da quello tecnologico a quello finanziario. Oggi Beintoo vale «milioni di euro», sottolinea Rindone, che si occupa di reperire i fondi per far crescere la startup. «Abbiamo già l’appoggio di Ingest Capital e TLcom Capital LLP, due fondi privati, uno italiano e uno estero - aggiunge Rindone -, e l’ingresso in xone di Vodafone ci agevolerà ancora di più».

La prima agevolazione, però è arrivata un anno fa quando Beintoo fu premiata alla rassegna parigina LeWeb come la più promettente tra le nuove società della Rete. Adesso nell’orizzonte di Beintoo , che ha già più di un lilione di utenti registrati, c’è l’acceleratore di imprese xone di Vodafone. «Cosa ci aspettiamo? Che ci aiutino a crescere nel mercato italiano mettendoci a disposizione tecnologia, clienti, esperienza ». E a chi fa notare che una grande azienda tende sempre a far frenare, in qualche modo, la crescita del valore economico delle start-up che decide di aiutare, i fondatori di Beintoo ribattono: «Non c’è il rischio di rallentare, stiamo facendo affidamento su protocolli snelli che ci permettono di facilitare il reperimento delle risorse».

Mariella Caruso
La Sicilia
20/11/2012

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