Intervista a Nino Di Guardo

Nino Di Guardo Davanti alla porta della sua segreteria, Nino Di Guardo, è “arrampicato” ad una scala di ferro. E’ alle prese con il manifesto che ufficializza la sua candidatura a sindaco (domani la presentazione al Cinema “Trinacria”).
«Ho deciso di non pensare più a Palermo, all’incarico di deputato regionale, è tempo di ritornare alle origini, nel mio comune e concludere il mio impegno qui da dove sono partito. Devo tutto al mio paese che vedo in difficoltà, dopo 10 anni di un’inadeguata amministrazione di centrodestra».

Francesca Aglieri Rinella
Giornale di Sicilia
17/03/2012

E’ questa la prima battuta scambiata con un Di Guardo, piuttosto emozionato e quasi commosso. Classe 1943, ha alle spalle 40 anni di militanza di sinistra, è stato sindaco tre volte nel 1988, nel 1993 e nel 1997. Da qui l’appellativo di “sindaco per passione”. Oggi è candidato alla carica di primo cittadino senza il “suo” Partito Democratico, ma con il sostegno di cinque liste civiche: “Movimento volontari”, “Misterbianco Rinasce”, “Lavoro, Cultura e Solidarietà”, “Unione Civica per Misterbianco” e “Misterbianco Libera”.

«Concorro con il sostegno di 5 liste – ha detto Di Guardo – anche se mi auguro di potere aggiungere la sesta e contare su quello che reputo ancora il mio “caro” partito, il Pd. Ai “compagni” ho fatto presente quali errori sono stati commessi, dobbiamo essere uniti».

Di Guardo, ha recentemente incontrato i vertici provinciali del Pd - che sostengono al candidatura di Massimo La Piana, ma senza raggiungere nessun accordo. «Abbiamo discusso di varie cose – ha spiegato Di Guardo – non dei posti in giunta, ma di quello che in concreto si intende fare per la rinascita della comunità misterbianchese. Bisogna riprendere quel filo che ci ha unito in questi anni in un percorso comune per vincere contro il malgoverno».

Cosa pensa degli avversari, di centrodestra?
«Con Raffaele Lombardo e Giuseppe Castiglione nuovamente insieme, si ripropone la solita “minestra riscaldata”. Ad una creatura di Lino Leanza, intendo Ninella Caruso, ne subentra un’altra, Nino Condorelli (un medico ndr). Che dire: è come se io entrassi in una sala operatoria, non saprei da dove cominciare».

Quali sono le prime cose da fare in caso di vittoria?
«Se dovessi sintetizzare in una battuta, tutto l’opposto di quello che ha fatto il centrodestra. Misterbianco ha grandi potenzialità di sviluppo, ma serve una ricrescita civile e morale degli uomini e non delle cose. Non c’è sviluppo senza progresso, senza lavoro, senza cultura. La viabilità, il Prg (scaduto da 6 anni), il riordino degli uffici comunali, i parchi gioco e il verde pubblico abbandonato: da questo bisogna ripartire. La mia ambizione è quella di riportare Misterbianco ad essere, come un tempo, una città vivibile per i giovani, le famiglie, i bambini».

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