Illustriamo Misterbianco con la musica sinfonica a programma (II)

Stabilimento
Cari concittadini, ben trovati; oggi Vi presento la seconda e la terza composizione che, per il momento, completano il Progetto musicale - Illustriamo Misterbianco con la musica sinfonica a programma: “Stabilimento Monaco” e “Santa Maria delle Grazie (la Matrice)”. Per altri dettagli sul Progetto Vi invito a leggere il mio precedente articolo del 5 novembre scorso.
Stabilimento Monaco vuole essere una memoria musicale dell’edificio storico di Misterbianco che ancora oggi è nel cuore di tutti i suoi cittadini, forse perché neppure i quasi cento anni trascorsi dalla sua distruzione sono riusciti a far diminuire l’alone di mistero che circonda questo monumento.

La composizione, pur snodandosi in modo unitario, si articola in quattro parti che corrispondono ad altrettanti aspetti della vita dello Stabilimento così immaginati idealmente dall’Autore del brano:

  1. L’armonia dell’edificio – riflette la bellezza e l’efficienza di tutta la costruzione (per le notizie storiche si consiglia la lettura esauriente della parte del volume Misterbianco ieri di Mimmo Santonocito, allo Stabilimento Monaco riservata);
  2. L’elemento umano: lavoro e sacrifici – ricorda la laboriosa attività e le aspettative delle due componenti umane impegnate nel gravoso lavoro quotidiano interno: i lavoratori e i proprietari, con dietro l’ombra delle loro famiglie trepidanti;
  3. Relazioni sociali: visite, cerimonie e balli – furono certamente una componente essenziale per il successo di tutti i prodotti dello Stabilimento, noti e apprezzati in Italia e all’estero, tanto da far sì che lo visitassero e vi si intrattenessero negli anni grandi personaggi della vita politica e commerciale italiana e straniera. Valzer e polche erano i balli preferiti: basti pensare che si era nel periodo post-romantico e della Belle epoque, e. purtroppo, anche delle prime crisi sociali del Novecento e lotte delle classi lavoratrici;
  4. La crisi e il tragico incendio – in questa parte finale la musica non vuole descrivere tanto l’incendio che sta divampando, quanto il dramma totale che esso sta facendo vivere agli operai, ai proprietari e a tutta la massa dei soccorritori. I due brevi passaggi sonori finali dell’orchestra, con dolcezza e solennità tali da fare venire i brividi agli auditori, vorrebbero in realtà invitare alla rassegnazione gli animi e fare nascere la speranza che una simile tragedia non debba mai più a ripetersi in nessuna parte del mondo.
    • Questa composizione fa parte del Progetto: “Illustriamo Misterbianco con la musica sinfonica a programma”, che, completato, comprenderà i brani-cartoline “Campanarazzu”“Stabilimento Monaco”“Chiesa Santa Maria delle Grazie”“Inno a Misterbianco” e, probabilmente, qualche altra configurazione tipica del Paese. L’Autore ha già composto i primi due brani.

    Santa Maria delle Grazie (Chiesa Matrice) rappresenta una visita musicale a questo sacro Tempio, conosciuto, venerato e soprattutto amato da tutti i Misterbianchesi di ogni epoca, perché Esso, sin dal momento della sua edificazione, è il simbolo della continuità della vita della nostra Comunità,
    la guida spirituale che ci ha traghettato da quel funesto evento del 1669 alla vita attiva di oggi, attraverso la fede nel Signore e la speranza in un futuro migliore. Non è mai esistito fino ad oggi, e mai ci sarà, un Misterbianchese che non abbia avuto, nell’arco della sua vita, “qualcosa” da fare, dire, ascoltare, godere, ricordare, vedere, sognare, ma anche disperare e piangere, entro questo sacro luogo. Di me posso dire che la prima metà della mia vita è inondata di ricordi che mi legano a questa Chiesa, di visioni di cari amici e buoni preti, che ci guidavano e crescevano nella fede e nella
    rettitudine. Ricordi dolci ... che, però, potrebbero diventare anche sofferenza quanto più l’età si fa avanti nel tempo ...
    Una breve ma intensa visita musicale alla “Matrice”, un percorso reale nel suo interno ma reso idealizzato e spirituale attraverso la magia dei suoni, che in una atmosfera di silenzio e di misticismo descrivono personaggi, sentimenti, oggetti che costituiscono nel loro insieme la “sacralità” di questo luogo.
    Ritengo opportuno citare qui le didascalie che accompagnano la partitura:

    - ... appena giunto ‘o coraghesa”. I dolci ricordi si fanno preghiera alla Madonna
    - ... appena varcata la soglia, il maestoso organo: un bambino sogna di poterlo un giorno suonare
    - ... dopo l’organo, a destra, in fondo alla navata appare la statua della Madonna delle Grazie, qui portata dalle rovine della Matrice dell’antico Misterbianco. Nel buio e nel
    silenzio le note dell’Inno alla Madonna degli Ammalati legano nuovamente spiritualmente i due sacri templi con la Chiesa Madre dei nostri giorni
    - poco più in là, in raccoglimento davanti l’altare maggiore e la statua del Crocifisso
    - ... in silenzio e con devozione si recita il Pater noster
    - ... prima di lasciare l’amato tempio, un breve sguardo verso le Varette di S. Antonio, brevissimo il ricordo da bambino, dato che restavano per anni chiuse nel loro involucro di
    legno. Questa vista impedita e la fine della caduta “d’a tila di Pasqua” sono un po’ fonte di tristezza per il bambino divenuto adulto, ma sono ampiamente compensate dagli innumerevoli momenti di serenità e di gioia che questa Casa del Signore e della Madonna elargisce a chi vi si accosta con la fede e l’amore.

    Infine, concludo la mia presentazione con un ulteriore ringraziamento al mio amico Mimmo
    Santonocito per le notizie e le preziose fotografie della Matrice tratte dal suo volume
    “Misterbianco ieri” e la dedica di questa composizione musicale ad una persona alla quale sono
    legato da profonda amicizia fin da quando eravamo piccoli e che da anni è fedele e abile servitore del Signore e della Madonna proprio in questa Cattedrale: il parroco don Giovannino Condorelli.

    • Ricordo ai Lettori che è possibile ascoltare le tre composizioni del Progetto visitando il mio sito web www.vitoarena.it e richiedere gratuitamente una copia dei volumetti (didascalie,
      partiture e CD) al mio indirizzo informatico vitopaolo@interfree.it (inserendo il proprio indirizzo normale di posta).

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