Il territorio invaso dai fetori provenienti dalle due discariche di Motta S. Anastasia

Comune di MisterbiancoCOMUNICATO STAMPA del 26 settembre 2015
Il sindaco Di Gauardo con una denuncia presentata oggi chiede alla Procura della Repubblica di assumere provvedimenti nei confronti dei responsabili: dai gestori alla Regione, dalla Provincia all'ARPA. “Il bicchiere è ormai colmo. Si assumono tutti i provvedimenti a tutela dei cittadini.”

Sono le parole del sindaco Di Guardo all'uscita della Tenenza dei carabinieri di Misterbianco dove stamani ha depositato una denuncia per il grave inquinamento ambientale che perdura ormai da decenni, ma che nell'ultimo periodo si è accentuato al punto tale di intensificare le segnalazioni dei cittadini i quali sono stati costretti, sin dalle prime ore del mattino, a sprangare porte e finestre per cercare di evitare i miasmi provenienti dalla discarica.

Ma la rabbia del primo cittadino è dettata dal fatto che da oltre un anno la regione ha dichiarato illegittimo l'impianto di smaltimento in contrada Valanghe d'Inverno, ma la stessa regione, con ripetute ordinanze del presidente Crocetta ha autorizzato, in virtù dell'emergenza, lo scarico dei rifiuti e quindi il mantenimento in vita della discarica.

“Quello che sta accadendo da noi, ha dell'inversosimile – dichiara Di Guardo – Come si può spiegare ai cittadini che l'impianto è fuorilegge, ma si continua a scaricare da oltre un anno contravvenendo alle leggi. E poi – continua il sindaco – perché non si mette fine a questi miasmi? Chi controlla questi fenomeni che da trenta anni colpiscono i cittadini di Misterbianco? - ed ancora - Si bonifica rispettando le leggi? La mia comunità ha il diritto di pretendere rispetto e legalità da tutti, dai Commissari che gestiscono l'impianto al Presidente della Regione.”

In passato il comune ha denunciato la presenza di questa “puzza” con manifesti, cortei, ricorsi amministrativi, marce, comizi ed opposizioni al Tar delle ordinanze regionali, ma tutto è caduto pochi giorni dopo nel dimenticatoio. Adesso la denuncia alla Procura della Repubblica rappresenta l'estrema ratio per chiedere all'autorità preposta il rispetto della legge e della salute in un territorio che ha subito per decenni i disagi ambientali. foto

Ufficio stampa
Carmelo Santonocito

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