Il sindaco Nino Di Guardo ricorda il sacrificio del partigiano Orazio Costorella

Comune di MisterbiancoCOMUNICATO STAMPA del 17 febbraio 2017
Stamani alle 10,00 in occasione del 73° anniversario della tragica scomparsa il sindaco Nino Di Guardo ha deposto una corona d’alloro ai piedi del monumento che ricorda il sacrificio del concittadino Orazio Costorella, nella omonima piazza.

Dopo la deposizione della corona d’alloro sono risuonate le note del silenzio e davanti ad una rappresentanza di scolaresche e cittadini è stata ricordata la figura di Orazio Costorella e di quei tragici giorni del febbraio del 1944 che portarono alla cattura del giovane concittadino ed alla sua uccisione. Subito dopo ha preso la parola Igor Nastasi a nome dell’associazione Attiva Misterbianco, chiedendo che per il prossimo 25 aprile, così come proposto anche da altri cittadini, sia conferito al Narnese Alfredo Petrini, che riportò alla luce le vicende tragiche di quei giorni che poi consentirono, su richiesta del sindaco, il conferimento della medaglia d’Oro alla memoria, la cittadinanza onoraria.

Il sindaco Di Guardo, nel suo intervento, ha evidenziato l’importanza della ricorrenza a difesa dei valori della libertà e della democrazia che debbono essere trasmesse alle nuove generazioni.

Alla cerimonia oltre al sindaco e l’assessore alla Cultura Federico Lupo ha presenziato il neo assessore Cristian Vitrano ed una rappresentanza degli istituti scolastici del territorio con le bandiere.

Orazio Costorella

Venti anni il 17 febbraio del 1944 fu fucilato dalle forze nazifasciste a Poggio di Otricoli in provincia di Terni e decorato nel 2006 con la medaglia d’Oro alla memoria dal Presidente della Repubblica Ciampi, in quanto arrestato nel corso di un conflitto a fuoco, per non aver voluto abbandonare il suo compagno Di Blasi, ed interrogato per avere informazioni sul nascondiglio dei suoi compagni partigiani della Brigata Garibaldi, rimase in silenzio, sapendo che tutto ciò gli sarebbe costatata la vita. Fu subito fucilato nella piazzetta che oggi porta il suo nome e quello di Gaetano Di Blasi. Momenti tragici ancora vivi nei ricordi di Alfredo Petrini di Narni in provincia di Terni che conobbe il giovane Costorella e che permise, grazie alle sue ricerche, di ricostruire quei momenti e svelare ai familiari il luogo della sua sepoltura.

Ufficio stampa
Carmelo Santonocito

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