A una decina di giorni di distanza dal provvedimento emanato dalla Prefettura di Catania, con il quale era stato stabilito il commissariamento dell'Oikos, che a Motta S. Anastasia gestisce la discarica di contrada Valanghe d'Inverno, ieri sono stati resi noti i nomi dei tre commissari che, con effetto immediato, saranno chiamati a amministrare la ditta.
Di indubbio spessore il profilo delle personalità designate: il dottor Stefano Scammacca, ex prefetto di Messina, il dottor Maurizio Cassarino e l'ingegnere Riccardo Tenti. E se per Scammacca si tratta del primo incarico commissariale connesso alle vicende della discarica mottese, per gli altri due esperti la nomina è, in qualche modo, una prosecuzione del lavoro già svolto in questi ultimi mesi, sempre nella qualità di commissari, per ulteriori vicende legate alla stessa società. Cassarino e Tenti, infatti, ricoprono la carica di amministratori pro-tempore di Oikos e Ipi, dopo che la Prefettura etnea nello scorso mese di settembre aveva ordinato un primo commissariamento limitatamente a un contratto d'appalto in essere tra queste due ditte, alle quali il Comune di Catania aveva affidato, nel 2011, il servizio di raccolta dei rifiuti. Il provvedimento prefettizio emesso lo scorso 19 dicembre riguarda, invece, la Oikos nel suo complesso ed è connesso alla diretta gestione della discarica mottese di contrada Valanghe d'Inverno, dove in queste settimane continuano ad essere convogliati i rifiuti provenienti da un centinaio circa di Comuni della Sicilia.
Un atto, quello della Prefettura catanese, emesso sulla scorta di una recente normativa anticorruzione dopo che era stata riscontrata l'assenza della necessaria certificazione antimafia da parte dell'Oikos. Un provvedimento avallato dall'Anac, l'autorità nazionale anticorruzione, organo di controllo presieduto dal magistrato Raffaele Cantone e per il quale, invece, la ditta Oikos aveva preannunciato la volontà di presentare ricorso al Tar.
La Sicilia
31/12/2014