Salve, mi chiamo Daniela Distefano e sono un'insegnante abilitata all'insegnamento dal 1999 ed inserita nelle Gae (graduatorie ad esaurimento) e che,come il resto dei miei colleghi italiani,si trova nella morsa del disegno di legge che il governo Renzi ha presentato in questi giorni al Parlamento per decidere le nostre sorti.
Utilizzo questo spazio per denunciare tutta la nostra rabbia di docenti precari ancora una volta presi in giro dalle istituzioni.
Il Governo Renzi,dopo averci illuso con le sue belle parole,dandoci la certezza di una immissione in ruolo nel prossimo settembre 2015 (150.000 immissioni a livello nazionale),adesso torna sui suoi passi ritirando la mano,come colui che ha lanciato il sasso e rimettendo tutto in mano al Parlamento con il suo ddl.
Vogliono sopprimere le Gae e lasciarci fuori,obbligandoci a prender parte ad un ennesimo concorso,noi che di concorsi ne abbiamo fatti tanti.
Quello che sta accadendo è anticostituzionale,ci stanno privando di un diritto sancito per legge,quali vincitori di uno,due,tre concorsi,che è quello al posto di lavoro,all'insegnamento...
Allego una lettera che,come gruppo #gaetuttiinruolo #nonunodimeno, creato qualche giorno fa e che annovera al momento circa 2500 iscritti,stiamo inviando a tutte le testate giornalistiche a livello nazionale,facendoci portavoce dello stato di disgusto di tutti coloro che si ritrovano dopo anni a cercare ancora il proprio posto di lavoro.
Facciamoci sentire,numerosi...Non si possono sopprimere le Gae,vogliamo la stabilizzazione senza se e senza ma!
#gaetuttiinruolo
Onorevoli deputati e senatori
prevedere la soppressione delle GAE (Graduatorie ad esaurimento), qualora ci fossero ivi inseriti ancora aspiranti docenti non assunti in ruolo, è una palese violazione dei diritti acquisiti da decine di migliaia di persone che hanno seguito scrupolosamente un percorso approvato dalle leggi dello Stato Italiano!
Chi è in GAE, vi si trova perché ha superato un concorso pubblico per titoli ed esami (es.1999) o ha superato una durissima selezione per far parte delle Scuole di Specializzazione per l'Insegnamento (Siss).
Chi è in GAE ha seguito le legge che gli assicurava il diritto all’assunzione, secondo lo scorrimento della graduatoria ad esaurimento, sia che avesse avuto o meno la possibilità di fare supplenze.
Se voi doveste legiferare violando tali principi di diritto ecco quali saranno i risultati:
1) saranno calpestati giuridicamente i diritti acquisiti di migliaia di persone nonché il principio costituzionale di eguaglianza previsto dall’art. 3 della Costituzione Italiana e cioè che a parità di condizioni deve corrispondere un trattamento eguale. Chi, inserito nelle GAE, rimanesse escluso dalle assunzioni, con la conseguente soppressione delle stesse, e si vedesse negato il diritto all’immissione in ruolo subirebbe una discriminazione
palese nei confronti di chi avesse la “fortuna” di rientrare tra i nuovi criteri decisi dal Parlamento per la nomina in ruolo. La legge non può e non deve essere retroattiva. L'unica possibile chiusura della GAE è dopo aver immesso in ruolo tutti i docenti ivi inseriti. Allo stesso modo dare precedenza agli idonei (e sottolineo non vincitori) del concorso 2012 rispetto a chi è inserito in GAE e per di più ha superato un egual concorso pubblico, seppure bandito tanti anni fa, significherebbe negare la parità di trattamento nei confronti di chi ha acquisito lo stesso diritto.
2) Verrebbe violato il principio del legittimo affidamento, quale corollario della certezza del diritto, riconosciuto sia a livello europeo (sin dal 1978) sia a livello nazionale.
3) Si aprirebbe un inevitabile e massiccio contenzioso giudiziario tra lo Stato e decine di migliaia di docenti inseriti in GAE ed ingiustamente esclusi dal piano di assunzioni, compresi i docenti che in GAE son iscritti con riserva.
4) La proposta di mettere a concorso i docenti delle GAE che non verranno assunti sarà considerata irricevibile, sia perché se non ci son posti non ci sono nemmeno se messi a concorso, sia perché i docenti delle GAE un concorso lo hanno già superato. Cosi come è irricevibile la proposta di un anno ponte.
5) Si perderà definitivamente quel minimo di fiducia e di credibilità nello Stato e nei suoi rappresentanti.