Gran confusione nel mondo della sanità

SSNSe non ho capito male, i medici di famiglia si rifiutano di dare assistenza domiciliare ovvero di visitare persone paucisintomatici nei loro ambulatori? Questo fatto lo trovo inammissibile e non professionale. Hanno paura di essere infettati?

Prendano le loro precauzioni ovvero dovrebbero pretendere da parte del governo che i "famosi" CTS invece di pensare solo a chiudere tutto e rovinare la nostra economia e la nostra vita, si impegnino a formulare delle linee guida e indicare i farmaci da prescrivere appena iniziano i primi sintomi di malessere respiratorio. Ormai è risaputo che, a volte, basterebbe un semplice antinfiammatorio o cortisonici per limitare i danni se preso all'inizio. Se poi le cose dovessero essere più complicate allora si che il paziente potrebbe essere portato in ospedale.

Continuando sulla strada attuale cosa si sta ottenendo? Intasamento illogico nei PS e nei reparti non solo di malattie infettive con la conseguenza di trascurare altri tipi di patologie anch'esse importanti.

La maggior parte di pazienti gravi sta arrivando dalle case di riposo per anziani che hanno bisogno si, di più assistenza specifica e a volte per l'affollamento che si potrebbe evitare rischiano di morire. Non riesco a capire, veramente, come mai non si ragioni in tal senso. I vari commissari straordinari indicati per organizzare meglio il territorio, cosa stanno facendo? Stanno reperendo posti letto ad ogni costo anche in cliniche private che stanno assumendo medici appena laureati a fare cosa se non guidati da medici più esperti?

Il costo di queste operazioni sta lievitato enormemente e non sta risolvendo il problema ma lo sta rendendo più complicato. Volendo essere più efficienti bastava riattivare gli ospedali dismessi, es. V.Emanuele o Santo Bambino per recuperare più posti letto. Insomma mi dispiace assistere a tanta confusione quando con un poco di raziocinio si potrebbe attenuare un problema così complicato.

Enzo Messina

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