Dopo 341 anni torna la campana

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Una campana ritornerà a fare sentire i propri rintocchi dal campanile dell’antica
chiesa madre coperta dall’eruzione lavica del marzo 1669 in contrada
“Campanarazzu”. Una iniziativa della fondazione Monasterium Album per
ricordare una data, quella del marzo 1669, che sta nella memoria di tutti i
misterbianchesi i cui avi, raccolte le povere cose si occuparono di salvare ogni
oggetto trasportabile, perfino le pesanti campane che oggi si trovano sul
campanile della ricostruita chiesa madre. Gli scavi archeologici nel sito, non ancora
completati, hanno permesso di riportare alla luce l’intera navata della chiesa ed il
campanile che giacevano sotto nove metri di colata lavica facendo riemergere
dall’oscurità tutta la scalinata del campanile che dal prossimo mese di luglio
ritornerà ad assolvere alla propria funzione.

Non potendo riportare per motivi
logistici l’antico campanone fuso nel 1598, la fondazione in collaborazione con
l’amministrazione comunale e con le offerte dei cittadini ha fatto fondere una
nuova campana del peso di 360 chilogrammi che porta
da un lato l’immagine della Madonna delle grazie,
titolare della vecchia e della nuova chiesa e dall’altro lo
stemma del comune di Misterbianco con la scritta.
“Allora guidai la tristezza del partire, oggi celebro la
gioia del ritorno 1669-2010”. La frase fusa nella parte
bassa del bordo esterno, rievoca un fatto storico
avvenuto in quei giorni quando, staccata la campana
dal campanile della chiesa poi ricoperta dalla lava, gli
scampati per evitare che la popolazione si disperdesse
nelle contrade vicine, la appesero ad un grande ulivo e
incominciarono a suonare. Questa sera alle 19 in chiesa
madre al termine della funzione religiosa, il parroco
Giovanni Condorelli procederà alla benedizione del nuovo bronzo che, in
occasione dei festeggiamenti patronali, il prossimo mese di luglio sarà trasportato
con una apposita cerimonia in contrada Campanarazzu e issata sul campanile.
Dopo 341 anni i rintocchi torneranno a farsi sentire.

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