Di Guardo condannato a 10 mesi per aver distrutto volumi storici

Nino Di Guardoda lasicilia.it
Dieci mesi di reclusione per aver distrutto i volumi
della donazione «Vadalà-Papale» custoditi nell’Archivio
storico del Comune di Misterbianco. È la pena,
sospesa, decisa per l’ex sindaco di Misterbianco,
Nino Di Guardo (oggi deputato regionale Pd), condannato
ieri dal giudice monocratico Ada Vitale. Di
Guardo era imputato di danneggiamento, con l’aggravante
di aver distrutto circa tremila volumi di interesse
storico e di averlo fatto abusando della sua
autorità. Il Comune di Misterbianco si era costituito
parte civile (con l’avv. Antonio Fiumefreddo) e su
questo punto il giudice ha deciso che l’ex sindaco
(difeso dall’avv. Francesco Ciancio Paratore) dovrà
risarcire il Comune per i danni: subito con una
provvisionale di 20mila euro, poi in sede civile. Il
pm aveva chiesto l’assoluzione per prescrizione.

Il fatto avvenne il 5 giugno del 2001 quando Di
Guardo, ordinò, nonostante il parere contrario della
direttrice della biblioteca «Concetto Marchesi» la
rimozione dai locali dell’archivio storico del Comune,
di tutti i volumi che costituivano la donazione
Vadalà-Papale e sovraintendendo personalmente
alle operazioni di cernita dei volumi da mandare
al macero, distruggeva la donazione dato che i
circa tremila volumi venivano irrimediabilmente
dispersi.

Tra i testi perduti “Corpus juris” di Giustiniano,
summe giuridiche di vari autori e rari testi dell’ottocento
di filosofi positivisti oltre a manoscritti di
Rapisarda, Coviello e Bovio.
Che fine abbiano fatto questi volumi non è dato
sapere. Proprio nel maggio scorso uno di questi - un
testo in francese del 1826 sulla giurisdizione civile
- venne ritrovato su una bancarella nel mercatino
delle pulci a Catania.

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