Colonnello Di Guardo(PDraffa): referendum grave insubordinazione

Nino Di Guardoda sudpress.it
L’On. Nino Di Guardo, militante nella corrente “Raffaele” del PD, ha definito il referendum della base “atto di insubordinazione”.
In pratica i militanti democratici sarebbero dei subordinati. Questo la dice lunga sulla concezione di democraticità dell’ex sindaco di Misterbianco. Provare per credere: leggi il (suo) COMUNICATO STAMPA.

“Siamo al ridicolo, non si può delegittimare una linea politica decisa da un gruppo dirigente eletto democraticamente attraverso le primarie. Siamo ad una vera e propria insubordinazione, rispetto alla decisione del comitato provinciale del Pd che ha escluso il ricorso al referendum”. Nino Di Guardo, parlamentare regionale del Pd, ritiene “provocatorio il ricorso al referendum del Pd di Caltagirone per dire si o no al sostegno a Lombardo”. “In questa fase politica non ci sono le condizioni per uno svolgimento sereno di un referendum e il dato che ne verrebbe fuori sarebbe certamente inficiato dal voto di coloro, che pur non appartenendo al Pd, direbbero no perché fuori dal governo regionale. Per essere chiari: non sarebbe un referendum per elettori e simpatizzanti del Pd, ma attirerebbe anche elettori e simpatizzanti del Pdl e del Pid. Il sostegno a Lombardo – prosegue Di Guardo – è già stato democraticamente deciso con l’avallo, peraltro, delle segreteria nazionale. Quello che è successo in Sicilia è un fatto storico: è stato finalmente scardinato un sistema di potere che durava da anni.Ora bisogna guardare al futuro e il Pd ha già dato e continuerà a dare il proprio contributo”. “Il centrodestra regionale – conclude Di Guardo – è stato frantumato e questo ha determinato la nascita di una nuova alleanza che può avere sviluppi significativi nel prossimo futuro, anche nel panorama nazionale”.

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