Baudo prende tutto: presidente e adesso anche direttore artistico dello Stabile

Il Pippo più amato dagli italiani, dopo la vicenda che ha portato alla sospensione dall'incarico per Orazio Torrisi, avoca a sè la carica di direttore artistico dello Stabile.

“La sospensione? Non è
niente”. Pippo Baudo, presidente del Teatro Stabile, chiosa così la quaestio
che vede il direttore artistico dell’ente teatrale cittadino per
eccellenza, Orazio Torrisi, sollevato per due mesi dalla sua carica dal Gip di
Palermo. E, alla fine di un consiglio d’amministrazione a ranghi serrati che
ha preso atto del provvedimento, lo stesso Baudo dichiara di avere avocato a sé
- su proposta del Cda - con una “decisione doverosa”, quella carica,
ritrovandosi almeno in pectore il (temporaneo) responsabile artistico
dello Stabile catanese. L’alacre attività delle maestranze intanto, in
procinto di sistemare le scene per l’imminente avvio della stagione, non
sovrasta affatto la voce nasale e profonda del Pippo d’Italia che con un
accattivante mix di linguaggio aulico e giuridico aggiunge, sollecitato da un
nugolo di giornalisti-corteggiatori: “La vicenda della sospensione attiene ad
una attività precedente che non ha nessuna
confluenza, nessuna collimanza con lo Stabile: per noi Torrisi ha lavorato bene,
la magistratura ordina e dispone l’allontanamento; siamo ancora i prolegomeni
e sono fatti che mi auguro Torrisi possa chiarire brillantemente per poi
rientrare a svolgere qui le sue mansioni”. Dunque il cartellone non è affatto
pregiudicato… “Anzi aggiunge - intensificheremo la campagna stampa affinché
sia chiara la bontà delle nostre proposte. Ci apprestiamo ad inaugurare una
stagione bella, varia e innovativa”. A proposito di novità, azzardiamo quasi,
ma i nuovi autori siciliani? “Li leggeremo, li leggerò – rassicura Baudo
– è chiaro che questi innesti vanno fatti e noi allo Stabile in realtà li
abbiamo sempre attuati, tengo però a precisare che innanzitutto questo autore
deve essere prima bravo, se poi è siciliano…meglio ancora”. Poi
sull’impegnativa “prima assoluta” dei “siciliani” Beati Paoli
aggiunge: “Nessuno ha avuto il coraggio di metterli mai in scena (ci
ricordiamo solo di una riduzione cinematografica firmata nel ’47 da Pino
Mercanti, n.d.r.). Sulla fioritura di altre realtà teatrali catanesi,
proprio in un momento di sostanziale crisi, precisa: “Mi fa piacere. Se una
città ha ricchezze teatrali è una città viva dal punto di vista culturale: e
forse Catania lo è più di Roma. Il teatro Stabile è un’altra cosa: chi
arriva qui ha superato step impegnativi”. E proprio questo teatro Baudo
intende incentivare pure senza aumentare gli abbonamenti a fronte di un
ventaglio di proposte assai diversificate: insomma “una iniezione ed una
lezione di cultura”. E quando, sottolineando la prossima inaugurazione del
nuovo palazzetto dello sport di Nesima con un “evento” firmato Stabile,
qualcuno gli ricorda il vecchio progetto della tensostruttura di S. Berillo.
“Il sindaco Scapagnini – ribadisce Baudo - mi ha garantito che quella
struttura verrà realizzata prestissimo; ci sono anche i fondo (quelli del Pit
35 Catania Città Metropolitana n.d.r.) e soprattutto la concessione
dell’area: chissà se tra breve non si possa regalare un’altro teatro alla
città.” Se lo dice lui..

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