Ad Arbore è sparito l'amato cappello

Renzo ArboreVolatilizzato a Catania: «Mi spiace perché si tratta di un regalo al quale ero legato». Ma poi sdrammatizza.
Parafrasando quel che scrisse un grande giornalista: «di sicuro c’è che il cappello non si trova più». Sparito, volatilizzato. Nulla di singolare se la testa rimasta esposta alle intemperie non fosse quella di Renzo Arbore. A Catania per un concerto con la sua orchestra italiana il popolare showman non ha voluto lasciarsi sfuggire l’occasione per una visita alla mostra della Radio antica che in questi giorni è ospitata nei locali delle Ciminiere. E proprio qui è successo il fattaccio.

Accolto da una selva di giornalisti, fotografi e cineoperatori il presentatore ha cominciato a rilasciare interviste, quindi ha poggiato soprabito e cappello su una sedia. Dopo la visita alla mostra e un piccolo incontro col pubblico è tornato nella saletta dove aveva lasciato cappotto e cappello ma di quest’ultimo non c’era più traccia. 1Gegè per caso l’hai preso tu?» ha chiesto all’inseparabile Gegè Telesforo e così anche agli altri accompagnatori. Niente. «Beh, forse l’avrò dimenticato in macchina» ha detto ai suoi. Ma anche qui nulla. Il cappello è sparito. Per errore o volutamente qualcuno l’ha portato via.

«Mi spiace solo perché si tratta di un regalo al quale ero legato» ha commentato Renzo Arbore che comunque l’ha presa a ridere. Tra i suoi accompagnatori c’è chi spera in un gesto di ravvedimento e, come a “Chi l’ha visto?”, descrivono i tratti distintivi del copricapo scomparso: «È un cappello a larghe tese di colore blu scuro». A meno che non si tratti dell’opera di un feticista (che comunque dovrà sempre stare attento a dire che è di Renzo Arbore) il cappello non può neanche essere venduto come un cimelio. Senza la testa del legittimo proprietario non vale praticamente nulla.

tags: