Acquisita la discarica «Ricupelli»

bonificaEra il febbraio del 1994 quando il sindaco, anche allora Nino Di Guardo, con una ordinanza, trovandosi nella necessità di provvedere allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, aveva autorizzato in via contingibile e urgente lo scarico dei rifiuti in contrada «Ricupelli», al confine sud del territorio comunale occupando circa diecimila metri quadri di terreno per installare una discarica provvisoria.

Una decisione contestata dai proprietari che diedero vita a una serie di ricorsi con richiesta di risarcimento danni protrattesi per quasi venti anni, ma il Comune ha oggi deciso l'acquisizione dell'area al patrimonio pubblico indisponibile. A sancire l'acquisizione è stato il consiglio comunale che ha approvato la delibera prevedendo una spesa di 110 mila euro a carico del bilancio dell'ente per provvedere al pagamento del costo del terreno, dell'indennizzo e gli interessi maturati in questi anni, detratti gli importi già versati dal Comune ai proprietari nella prima fase di circa 11 mila euro.

L'acquisizione al patrimonio pubblico si è resa necessaria al fine di provvedere alla bonifica del sito il cui progetto è stato presentato dal Comune etneo alla Regione per ottenere il relativo finanziamento, che però restava subordinato alla condizione che il Comune doveva essere proprietario del bene immobile.

«Una scelta giusta quella votata dal Consiglio - ha dichiarato il sindaco Nino Di Guardo - che mette al sicuro il Comune, che ha l'obbligo di bonificare, da eventuali risarcimenti che le nostre casse non potrebbero in alcun modo affrontare. In questo modo provvederemo a bonificare tutta l'area interessata con il finanziamento della Regione, essendo il sito già incluso nell'elenco regionale dei siti da sottoporre a bonifica».

Una mossa preventiva e quasi obbligata quella del Comune etneo, per evitare alla fine del contenzioso l'addebito di un eventuale risarcimento milionario, dal momento che la richiesta dei proprietari originari del fondo agricolo è anche quella di riportare il terreno alle condizioni esistenti nel 1994 e adibirlo nuovamente a coltivazioni agricole.

La Sicilia
13/12/2013

tags: