SI!. La bugia è la protagonista in assoluto del comportamento dell’imperatore. Le affermazioni intenzionalmente false e poi ridicolamente capovolte sono le uniche vere verità del cavaliere del disonore. Viviamo quasi obbligati a credere alle sue menzogne, passivi spettatori muti, in un “Decamerone” politico a finte tinte. C'è in giro, una semplificata idea di democrazia. Le regole del gioco in una democrazia decente sono chiare: ciascuno dice la sua. Memorabile e coerente perché è appunto questo che abbiamo nelle orecchie, a proposito di Silvio, Veronica e le altre. Parlare di democrazia, in questo frastuono, pare un azzardo. E' un rumore che ogni cosa confonde. E' un dispositivo che distrugge la realtà nell'immagine riflessa del contenitore vuoto dei media.
L'operazione non è senza conseguenze perché "il falso indiscutibile" prima cancella l'opinione pubblica che diventa incapace di farsi sentire; poi anche solo di formarsi.
E' ancora. E’ legittimo, per questa destra nichilista, l'esistenza di chi crede che negare la verità significhi sempre negare dei fatti e quindi concederci di conoscerli? Stravolgendo il principio della cultura dominante dell'Occidente europeo e liberale che è l'uso pubblico della ragione. Allora, diciamo, che è in nome della ragione o, senza esagerare, di una mediocre ragionevolezza che si può chiedere a Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, di inventare meglio le frottole, perché, così come c'è le offre sono troppo taroccate per crederci veramente. Il complotto della sinistra, ipotizzato dal cavaliere, altro non è che un miserevole artifizio mediatico per smacchiare la sua oscura immagine. Sconvolgendo e coinvolgendo tutto e tutti. Il cavaliere del disonore, quando parla di complotti, si indirizza verso altri italiani, quella parte, oramai minoritaria che dissente dalle sue bugie. Per la sua parte di maggioranza politica, invece, non ha bisogno di alcuna giustificazione. La democrazia nel nostro paese muore giorno dopo giorno, l’effimero, la menzogna, l’oscurantismo culturale sono figlie del nuovo imperatore dell’etere, il re dell’intelligenza del male. Lui il male l’ha scelto, e per scegliere, bisogna avere quelle adeguate conoscenze intorno alla stessa scelta. L’imperatore ha capito benissimo i difetti degli italiani, le debolezze, il malcostume, il triste declino e ne asseconda le aspettative. 10, 100, o mille bugie, propinate al popolo italiano e veicolate da una stampa prezzolata dal nuovo duce, alla fine, fanno sentire i suoi effetti. FREEDOM OF THE PRESS ci ha retrocessi a paese Partly Free ( paese semilibero), 73° posto, a pari-merito con il Tonga. Ma…e' quello che verrà dopo che farà più paura.