"Camicette bianche": Misterbianco (CT) per la memoria e la dignità

Camicette bianche - MisterbiancoCoinvolgente serata allo Stabilimento Monaco di Misterbianco (Catania), a cura delle Sezioni Fidapa di Fiumefreddo, Misterbianco e Motta S. Anastasia, in collaborazione con l'Associazione culturale Agorà di Misterbianco, che hanno presentato il libro di Ester Rizzo "Camicette Bianche. Oltre l’8 marzo". Relatrici Marinella Fiume e la stessa autrice Ester Rizzo. Ha coordinato i lavori Lella Condorelli.

Partendo dal libro, si è discusso anche di "Toponomastica Femminile" con Maria Pia Ercolini, ideatrice del progetto nazionale e Pina Arena, referente catanese dell’apposita area didattica; per la scuola misterbianchese è intervenuta Caterina Lo Faro, dirigente scolastica.

Apprezzati gli intrattenimenti musicali a cura di Agata Musumeci (della “Rapsody in blue” di Fiumefreddo) e delle tre studentesse Giada D’Arrigo, Simona Longo e Nicole Santonocito (dell’ICS Leonardo da Vinci di Misterbianco) qui proposti solo in parte.

Il libro racconta il rogo della Triangle Waistshirts Company di New York, una fabbrica di camicette bianche in cui lavoravano in prevalenza donne emigrate e in cui il 25 marzo 1911 morirono in un tragico incendio 126 donne, di cui ben 38 italiane (e in gran parte siciliane). Ester Rizzo, tra saggio e narrazione, con un lavoro di recupero della memoria e un’ardua ricerca sul campo in varie regioni meridionali, non solo ricostruisce il contesto storico della tragedia, ma racconta le vite di quelle donne (“che hanno voluto farsi trovare”, precisa l’autrice), dando a ciascuna un nome e cognome, un luogo di nascita (tranne finora per sei di loro) e una storia da raccontare.

Il Gruppo Toponomastica Femminile ha lanciato un appello nazionale rivolto a tutte le amministrazioni comunali italiane che hanno dato loro i natali affinché ricordino le storie di queste donne attraverso l'intitolazione di una piazza, una via, un giardino o altro luogo di pubblico interesse. Per ridare dignità alle vittime del rogo e restituire loro non una memoria generica e indistinta, ma un ricordo tangibile. Così come, in genere, restituire giustizia e visibilità alle donne è un’esigenza della società tutta. Andando appunto ben oltre l’8 marzo.

Le riprese video amatoriali (di ampia sintesi della serata) sono meramente di fortuna, l'importante è nei contenuti.

Roberto Fatuzzo

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