In vendita mogli e compagne per 150 euro

scambistida lasicilia.it
Più che uno "scambio" una compravendita. Delle proprie mogli e compagne (apparentemente consensienti) ad altri uomini. Il tutto per incassare la modica cifra di 120-150 euro a prestazione e rimpolpare così il bilancio familiare.
Ufficialmente era un club di scambisti, di fatto - secondo i carabinieri - era un centro per la prostituzione. Si chiama o meglio dire si chiamava, visto che è stato sequestrato, «Sesto senso», solo che stavolta a mettere in moto il "sesto senso" sono stati i carabinieri della Compagnia di Fontanarossa che sono piombati sabato scorso nel club per scambisti le cui offerte erano reclamizzate sui giornali ed hanno interrotto la festa di tredici persone (organizzatori e mariti-compagni che avevano messo le loro donne "a disposizione") arrestandole con le accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Il blitz è scattato intorno alla mezzanotte quando il locale era pieno di clienti. Ufficialmente era un "club"di scambisti, che faceva capo ad un'associazione culturale con l'obiettivo di promuovere la libertà sessuale; ciascun cliente veniva così definito "socio", pagava una quota associativa variabile fra 120 e 150 euro e in tal modo poteva accedere al circolo e "giocare" (fare sesso, nel gergo degli scambisti) con una donna sconosciuta, presente assieme al marito, compagno o comunque, accompagnatore. In questi casi la spesa si aggirava intorno ai trecento euro per una serata.
Era dalla scorsa estate che i militari di Fontanarossa tenevano d'occhio il club, una villetta sulla strada Misterbianco-Camporotondo Etneo, nella zona di Madonna degli Ammalati (contrada Sorba) e, grazie anche alle intercettazioni video, ambientali e telefoniche è stato possibile ricostruire quello che accadeva lì dentro. Da sottolineare che il ddl sulle intercettazioni, l'indagine non sarebbe andata avanti con facilità. Il club apriva le porte tre giorni la settimana, mercoledì, sabato e domenica e - secondo quanto accertato dai carabinieri - le coppie che frequentavano il club erano sempre le stesse. Le donne (tutte di Catania e provincia) venivano accompagnate dai loro compagni/mariti, offrivano prestazioni sessuali a pagamento ai single che pagavano la quota d'ingresso.

Al momento dell'irruzione, nella notte tra sabato e domenica scorsi i carabinieri hanno sorpreso diversi clienti nelle stanze dove si consumavano le prestazioni sessuali e anche all'aperto in dei gazebo realizzati in giardino dove sono state trovate altre "coppie" che "giocavano". Tra i soggetti coinvolti vi è un carabiniere, ma nella sua veste di uomo non di militare, anche lui arrestato per sfruttamento della prostituzione.

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