Perché Di Guardo non vuole partecipare alle primarie del PD? Eppure nessuno ha il dubbio che le vincerebbe.
Allora il problema non è vincerle. Come in matematica, ragioniamo per assurdo. Poniamo l’ipotesi che si facciano le primarie con due candidati, che Di Guardo vinca con il 70% e che La Piana perda con il 30%. Questo 30% sarebbe la forza effettiva che La Piana dimostrerebbe di avere all'interno del partito e che potrebbe far valere al momento della formazione della nuova amministrazione.
Questo a Di Guardo non conviene: lui vuole essere libero di agire come meglio crede. Ma c’è dell’altro: accettare le primarie, significa diventare il candidato ufficiale del PD e quindi sottostare al volere del partito.
Sappiano i lettori che attualmente Di Guardo, pur avendo parecchi consensi nel popolo di sinistra, non ha la maggioranza all’interno del partito che, invece, è dei lapianiani. Già! In passato, infatti, a sostenere Di Guardo nel partito, insieme coi suoi fedelissimi, c’era proprio Massimo La Piana con i giovani della sua attuale cerchia, anche quando Di Guardo, con i suoi comizi, faceva perdere le elezioni al fido Santagati e quando costringeva qualche compagno degli allora DS a lasciare il partito allo stesso modo di come ha fatto di recente Berlusconi con Fini.
Ma torniamo ad oggi. Come dicevo, Di Guardo, vincendo le primarie, sarebbe sottoposto alle decisioni del partito che, di certo, non consentirebbero alleanze strane pur di raggiungere la vittoria. Già! Perché in questi dieci anni che non è stato sindaco, Di Guardo, un po’ alla Provincia, ma soprattutto alla Regione, ha scoperto dei nuovi amici: quelli che prima erano nemici: Raffaele Lombardo e l’MPA.
Come tutti sanno, Di Guardo sostiene alla regione il governo di Lombardo ed è molto probabile che voglia essere sostenuto da Lombardo nella sua corsa a sindaco. Ma questo, La Piana e i suoi seguaci non sono disposti a concederglielo. E a questo punto, La Piana cosa potrà fare? Niente, come tutti gli oppositori dell’Onorevole il suo destino è segnato. Potrebbe avallare la candidatura di Di Guardo facendo finta di appoggiarlo, ma questo lo porterebbe a contare quanto “il due di mazze quando la briscola è a coppe” perdendo anche la carica di capogruppo consiliare; oppure potrebbe presentarsi come candidato ufficiale del PD, ma tutti sanno che molti elettori del PD voterebbero per Di Guardo e che a Misterbianco non esiste nessun altro partito a sinistra: non esiste l’Italia dei Valori e neanche l’estrema sinistra se non uno sparuto movimento nella frazioni.
Quanti voti potrebbe prendere La Piana? Probabilmente la sua percentuale si potrebbe scrivere con una sola cifra, il che significherebbe offrire a Di Guardo la propria testa su un piatto d’argento.
E noi. A noi non ci resta che stare a guardare, ma prepariamoci a non stranirci se dovessimo avere una amministrazione con sindaco Di Guardo, Vicesindaco Orazio Pellegrino e persino in giunta Maria Antonia Buzzanca.