Pappalardo latitante per un mese: la Dia lo arresta a Misterbianco

arrestoFinisce in manette uno dei tre latitanti dell’operazione Ippocampo dell’8 luglio scorso contro elementi di spicco della cosca Mazzei, quella dei Carcagnusi.

Gli agenti della Dia, assieme a personale specializzato di Roma, hanno arrestato a Misterbianco Mario Pappalardo, 42 anni il 16 agosto, detto ‘Patatina’.

Pappalardo si nascondeva in un appartamento in pieno centro storico, a Misterbianco. Sfuggito all’operazione ‘Ippocampo’ dello scorso 8 luglio, è ritenuto responsabile di appartenere, con ruolo verticistico, all’organizzazione mafiosa denominata Mazzei alias “carcagnusi”, omonima del capo mafia Sebastiano Mazzei detto Nucciu u “caccagnusu”, ancora ricercato (figlio di Santo Mazzei, detenuto al 41 bis, considerato uomo d’onore, vicino ai noti mafiosi Bagarella e Brusca, entrambi legati al mandamento di Corleone.

E’ ritenuto inserito nella cosca mafiosa che opera nella città di Catania, con diramazioni nel nord Italia ed Europa, attiva nel traffico di stupefacenti, estorsioni e detenzione illegale di armi.

Pappalardo è stato arrestato ieri pomeriggio: non ha opposto resistenza. E’ stato rinchiuso nel carcere di Bicocca. All’interno dell’abitazione sono state identificate altre tre persone, denunciate per il reato di favoreggiamento personale.In casa, durante la perquisizione, sono state sequestrate armi e munizioni.

Nell’insieme, l’operazione “Ippocampo” ha permesso di acquisire una considerevole quantità di gravi indizi a carico di più soggetti, indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso aggravata, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni e trasferimento fraudolento di valori.

La famiglia Mazzei esercita l’egemonia mafiosa nella città di Catania ed in particolare nel quartiere di San Cristoforo, dove a seguito dell’operazione Ippocampo sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore complessivo di € 1.500.000.

Negli anni i Mazzei hanno assunto la leadership nel traffico di stupefacenti, in stretto collegamento con le famiglie mafiose della Piana di Gioia Tauro. Nel panorama catanese la famiglia dei carcagnusi è considerata tra le più pericolose per la spietatezza con la quale, i sodali, esercitano l’egemonia criminale. Il fatto di essere federati con il clan agguerrito dei “corleonesi”, che hanno insanguinato con le loro azioni la città di Palermo, evidenzia la pericolosità della cosca.

Brunic
catania.blogsicilia.it
05/08/2014

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