Misterbianco oggi ritrova la sua storia

museoda lasicilia.it
Dopo dieci anni di gestazione questa sera alle 19 nelle cripte della chiesa madre sarà inaugurato il museo di arte sacra. Una iniziativa avviata alla fine degli anni Novanta quando a seguito di una mostra e della contemporanea apertura delle cripte un gruppo di volontari, guidati dal parroco Giovanni Condorelli decisero di dar vita ad una fondazione, chiamata “Monasterium Album” l’antico toponimo del Comune per gestire l’archivio storico ed il museo d’arte sacra. L’iniziativa fu presa a cuore dall’allora presidente della Provincia Nello Musumeci, che per ben due volte stanziò i fondi per ristrutturare i locali assieme all’amministrazione comunale e quelli che fino al 1820 erano dei locali destinati alla sepoltura dei cittadini, oggi sono diventati sede per l’esposizione di tutto il patrimonio storico e culturale della comunità.

Argenti datati 1630, ostensori, pissidi, calici, croci processionarie, paramenti sacri, opere lignee, quadri di Benedetto Condorelli, primo direttore del Museo Belliniano di Catania, riproducente l’antico casale, arredi, paliotti d’altari e per ultimo i reperti archeologici provenienti dall’antica chiesa madre sepolta dall’eruzione lavica del marzo 1669.

Da oggi il museo potrà contare anche su alcune donazioni di cittadini misterbianchesi che hanno dato al museo una collezione numismatica, dei bozzetti degli affreschi della nuova chiesa madre eseguiti da Giuseppe barone nei primi anni Trenta e una serie di documenti che faranno parte dell’archivio della fondazione.

“Finalmente si avvera un sogno di una comunità – ha detto padre Giovanni Condorelli, parroco della chiesa madre e presidente della fondazione – perché si raccolgono i tesori che i nostri padri hanno strappato alla furia distruttrice della lava per trasmetterli ai loro posteri. Il nostro obiettivo di affidare alle nuove generazioni un patrimonio da perpetuare per il futuro”.


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