Il Baseball per non vedenti. È iniziata una nuova era per noi

Baseball per ciechiSi, i non vedenti, possono giocare, è iniziata una nuova era per noi.
Si, i non vedenti, possono giocare e divertirsi praticando anche loro uno sport meraviglioso, che si chiama "Baseball". Un po' modificato si, ma è sempre Baseball. Nato a Bologna, da un'invenzione del grande campione Alfredo Meli, che insieme ad alcuni amici, volle provare a modificare e riadattare questo sport per noi.

Il Baseball per ciechi, è nato in Italia, con grande sbalordimento degli Americani, veri inventori di questo sport. Noi lo pratichiamo in perfetta autonomia, liberi di correre sotto il cielo Italiano, accarezzati solo dai raggi del sole e dal soffio del vento.

Dovete sapere, voi che tanto ci criticate e ce ne dite di tutti i colori, che i non vedenti, non sono: "nè stupidi, né deficienti e ne poveri meschini". Toglietevi questo pregiudizio nei nostri confronti, perché state sbagliando soggetto, predicato e complemento.

Il baseball per ciechi, si distingue dal baseball normale, solo per alcune differenze.
Nel campo, noi abbiamo dei segnali acustici posti sulle basi, principalmente in prima.
Quando il non vedente corre per arrivare in seconda o in terza base, ci sono degli spalettatori vedenti, che con il loro battito delle palette e con il dolce prestito dei loro occhi, ci dicono dove arrivare e dove andare.
Utilizzando delle palline incavate e con dei sonagli dentro, sappiamo anche noi giocare e divertirci, come tutti gli altri.

Qui in Sicilia, infatti, questo meraviglioso sport per noi, non era ancora praticato, ma il nostro consigliere Regionale U. I. C. dott. Ismaele Ragusa, conoscendo il Consigliere federale Dott. Barbara Menoni, è riuscito a fare arrivare fin qui, il B. X. C. cioè, il baseball per ciechi.
Si sono svolti già due open day, nelle città di Messina e Catania, riscuotendo molto successo.
I tecnici federali, venuti da tutta Italia, hanno visto ed apprezzato, come i ciechi siciliani, mettendocela tutta, possono anche loro essere in perfetta armonia con i loro amici del nord e del centro Italia.
Si svolge già il campionato di B X C, con 12 squadre, 4 della Lombardia, 2 della città di Cagliari, 2 della città di Firenze, una di Roma, una di Bologna, una del Friuli, una della città di Perugia e ci sarà anche il Rovigo.
Speriamo che anche noi, il prossimo anno, possiamo far parte del meraviglioso campionato di B X C, divertendoci insieme a tutti i nostri amici, condividendo esperienze, gioia ed amicizia.
Non importa chi vince e chi perde. Il baseball, deve essere uno sport di allegria e di svago e non uno sport violento. Negli stadi purtroppo molte famiglie non entrano più, perché ci sono facinorosi, che fanno di tutto per innescare violenze.

Nel nostro sport invece, si sta insieme e ci si abbraccia tra vincitori e sconfitti.
Ai piedi dell'Etna, insieme agli amici di Siracusa, sta nascendo una squadra di B. X. C. che si sta preparando molto bene, sotto la direzione del mister Michele Consiglio.
Noi infatti, siamo il Cus Catania B. X. C. affiliati alle mitiche e meravigliose ragazze del Cus Catania Softbool ed è nata una grande famiglia. Loro ci prestano i loro occhi e noi facciamo di tutto per prepararci al nostro esordio in campionato, se riusciremo nell’impresa.
Questo sport, richiede un duro allenamento, sacrificio e sopportazione di tutto compreso il caldo, sempre con le dovute protezioni.

Messina già sta preparando l'esordio in campionato, noi pure, ma spero che al prossimo open day, si uniscano a noi gli amici di Palermo, per riportare gli antichi derby come ai tempi del calcio Siciliano.
Chi ha figli, nipoti o amici come noi, non abbia paura, le possibilità ci sono e i mezzi di trasporto anche.
Molti ragazzi, avevano questo tipo di problema, non facevano un passo senza l’accompagnatore e invece si sbagliavano. Da quando hanno compreso e scoperto il B. x C., prendono il pullman o il radiotaxi e vanno all'allenamento da soli.
Amici, non dobbiamo dipendere da nessuno, possiamo farcela anche soli. Basta solo buona volontà e impegno.
Se i nostri ragazzi del servizio civile non possono aiutarci, che cosa si fa?
Si sta chiusi a casa? No, assolutamente no!
Usciamo dal nostro buio e dal dipendenza dagli altri. Siamo non vedenti, vero!, ma abbiamo una forza che ci viene da Dio!!!

Orazio Giancuzzo

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