Fabbriche dei Materiali

Discarica MisterbiancoIn merito alle proteste per la chiusura della discarica Valanghe d’Inverno, pochi giorni fa è arrivata una doccia fredda dal provvedimento di sospensiva del Tar.

Nessuno si aspettava questa batosta, che accende le luci sull’operato del presidente Crocetta per non parlare delle delusioni del sindaco Nino Di Guardo e di chi nutriva chissà quale speranza.

Cosa pensavate di ottenere con una semplice denuncia?

Infatti nell’ordinanza del Tar di Catania n.173 del 9 marzo 2017 fondamentalmente leggo due cose: emergenzialismo e perdita dei posti di lavoro.

Il paradosso è che non si tratta di emergenza sanitaria ma di “sistema”, testualmente si legge che manca “la possibilità di una diversa allocazione o riconversione dell’attività” ovvero manca l’alternativa alla chiusura della discarica.

L’ordinanza è stata chiara e categorica.

Nell’incontro con i cittadini che si è tenuto domenica 17 dicembre 2016 alle ore 17.00 nella sala consiliare del Comune di Misterbianco, avevo chiesto al sindaco l’esistenza o no di un progetto alternativo alla chiusura della discarica, vista anche la pericolosa delibera del sindaco di Motta in cui addirittura presentava uno studio di fattibilità di un inceneritore a pochi passi da Misterbianco.

Nessuna risposta, nessun progetto. Silenzio.

Ho cercato di spiegare l’esistenza di un progetto alternativo chiamato “Fabbriche dei Materiali” in breve FdM, capace di rigenerare materia dai materiali post consumo ponendo fine ai problemi tecnici legati alla gestione e smaltimento dei rifiuti, ma increduli mi hanno guardato come se spiegassi loro chissà cosa.

I rifiuti sono una risorsa, non materia da seppellire o incenerire.

Purtroppo noi italiani non siamo i migliori d’Europa nella raccolta differenziata (media Italia 2015 - 47,6%) abbondantemente al di sotto del 65% previsto dalla direttiva europea, e la Sicilia è ultima in Italia raggiungendo solo il 12,8%, tuttavia abbiamo questo spirito creativo e a tutt’oggi in Italia siamo stati capaci di inventare una tecnologia unica in Europa come quella delle Fabbriche dei Materiali.

Dalla raccolta differenziata emergono dati allarmanti che dovrebbero far riflettere tutte le amministrazioni e soprattutto la Regione.

Serve un piano regionale sui rifiuti, non soltanto proteste e cortei.

Serve l’alternativa vera e realizzabile che pone fine “all’emergenza” e tuteli i “posti di lavoro”, come quella offerta dalle Fabbriche dei Materiali, fra l’altro si tratta di una tecnologia made in Italy ben consolidata, capace di offrire nuovi sbocchi occupazionali (l’Europa ha stimato circa 5000 nuovi posti di lavoro in Sicilia con tale gestione dei rifiuti); rispetto per l’ambiente; e soprattutto in linea con il pacchetto dell’economia circolare pubblicato dalla Commissione Europea il 02 dicembre del 2015.

Gli inceneritori (anche se vengono fatti bene, come qualcuno sostiene) inceneriscono materia, distruggono l’ambiente e aumentano le tasse.

Le Fabbriche dei Materiali invece rigenerano materia, rilanciano la nuova economia, rispettano l’ambiente e abbassano le tasse (http://ec.europa.eu/environment/waste/waste-to-energy.pdf).

A mio avviso la strada delle denunce, delle proteste e dei cortei non porta da nessuna parte, si tratta di un vicolo cieco, senza speranza.

Piuttosto progettiamo l’alternativa.

Emmanuele Scuderi

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