Se le istituzioni continueranno il loro lungo balletto, quali strade prenderà la protesta dei cittadini? A chiederselo sono i rappresentanti dei comitati ‘No Discarica’ di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia.
Le recenti dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Nicolò Marino, a Catania per presentare il nuovo sistema di rifiuti, sull’impianto di contrada Tiritì ha lasciato amareggiati e delusi i cittadini che da anni lottano per la chiusura e la bonifica dell’impianto.
“Notiamo che le dichiarazioni sono in autentico stile politichese – scrivono i Comitati del No – segnato dal prendere tempo, dire e non dire, ridimensionare la portata di illegittimità e di gravi e diffusi problemi posti dalle comunità, non assumersi responsabilità che il mancato rispetto delle leggi gli faciliterebbero”.
“L’evidenza dei fatti e delle normative costringono l’assessore Marino a dire che “è chiaro che l’ampliamento è eccessivo”, che ha aperto “un’interlocuzione con i gestori della discarica, perché alcune cose non vanno e non possono proprio andare”, e che “passati i primi giorni di ottobre, emaneremo una circolare che imporrà delle prescrizioni ferree a tutte le discariche, soprattutto quelle private, in modo che in termini strettissimi dovranno dotarsi di un’impiantistica conforme alla legge”.
L’ampliamento – “Ma l’assessore dice anche che quella dell’ampliamento è “un’autorizzazione che è stata rilasciata e che noi non possiamo revocare”. Se quello che impropriamente viene definito “ampliamento” venisse considerato legittimo e inserito nel Piano Regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia, un mostro ecologico segnerebbe il futuro di due comunità
L’accusa dei Comitati - Siamo ancora dinnanzi ad una inadeguatezza profonda rispetto alla tutela dell’ambiente, ai diritti e alla salute dei cittadini. Il potere dei privati sembra avere ancora il sopravvento: non si vede infatti la vera discontinuità con il precedente governo Lombardo, che molti siciliani hanno sperato.
I rappresentanti (Margherita Aiello, Josè Calabrò, Maria Caruso, Paolo Conti, Danilo Festa, Santo Gulisano, Massimo La Piana) aspettano i risultati della Commissione e le decisioni, ma intanto continuano a chiedere la chiusura e bonifica definitiva della discarica di Tiritì, l’annullamento e la revoca dell’ampliamento di Valanghe D’Inverno, la previsione, nel Piano Regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia, di una discarica localizzata in un altro sito distante dai centri abitati, adeguata per portata alle nuove direttive che muovono verso rifiuti zero.
Con queste richieste è, da anni, in corso una grande iniziativa complessiva dei comitati e delle comunità, fatta di incontri, dibattiti, raccolte di firme, richiesta di annullamento in autotutela, tre ricorsi al Tar contro il Piano dei rifiuti che prevede l’ampliamento, due esposti alla Commissione Europea, coinvolgimento degli amministratori comunali e dei parlamentari siciliani, iniziative via web, due manifestazioni e un presidio per bloccare l’ingresso alla discarica. Promotori sono i comitati ‘No Discarica’ di Misterbianco e di Motta Sant’Anastasia, ma anche il Comune di Misterbianco e i rappresentanti delle principali associazioni socio-assistenziali, culturali, del volontariato, dell’attivismo cattolico, delle forze sindacali, delle associazioni del Carnevale, delle istituzioni scolastiche del centro storico di Misterbianco, dei medici di famiglia.
La discarica sorge a ridosso tra i due centri abitati e segna un territorio, da quaranta anni, con la sua eterna provvisorietà, crolli, chiusure, conflitti d’interesse. Alcune parti di Misterbianco sono distanti meno di 500 metri e poco più Motta Sant’Anastasia: violente ondate di cattivi odori investono i due comuni.
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26/09/2013