Cicale Scoppiate ovvero Work in Shop! il nuovo spettacolo di Virginia Alba

Cicale Scoppiate ovvero Work in Shop!

Riprendendo in mano il vecchio Cicale Scoppiate ovvero Cica-Cica Boom! andato in scena nel lontano 1996 al Teatro Biondo Stabile di Palermo e avendo a disposizione un nuovo partner (il bravissimo Paolo La Bruna) e molti più anni di esperienza sulle spalle, è nato Cicale Scoppiate ovvero Work in Shop!: gioco teatrale i cui protagonisti sono due attori che devono mettere in scena uno spettacolo sull'amore. Non è facile mettere in scena l'Amore, si rischia sempre di cadere nelle trappole della retorica, della banalità, del già visto, del già detto. E allora perché non giocare proprio con i luoghi comuni dell'amore? Con le banalità dell'amore? Con la retorica dell'amore? A questo si aggiunge, inaspettato, un improbabile regista la cui voce (Roberto Spicuzza) irrompe improvvisamente costringendoli a seguire le sue direttive in questo percorso interpretativo e seguendoli passo passo nei vari giochi teatrali, fino ad arrivare alla presa di coscienza dell'impossibilità e della difficoltà di un'operazione del genere che lo porterà definitivamente alla follia.

A metà fra Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes e Esercizi di stile di Raymond Queneau questo spettacolo si diverte a portare per mano i due attori all’interno di situazioni, personaggi e stili teatrali in un crescendo di gag esilaranti ed estenuanti situazioni di coppia, proprio come due cicale che friniscono instancabilmente per amore… fino a scoppiare!

Due personaggi: un uomo e una donna; una coppia, ma non necessariamente una coppia. Dialogano e monologano sull'amore, o meglio, sul loro modo di intendere l'amore, che è di volta in volta, anzi di volto in volto, stravolto e sconvolto.

L’Amore cercato, l’Amore trovato, l’Amore tradito, l’Amore finito!
L’Amore come testo, l’Amore senza contesto, l’Amore come pretesto!
L’Amore implorato e l’Amore... esplorato!
L’Amore accettato e l’Amore rifiutato o lasciato!
L’Amore insomma!
L’Amore in tutte le sue forme più o meno precise, più o meno decise, più o meno... recise!
L’Amore col suo senso, l’Amore col suo consenso, l’Amore col suo... non-senso!

Così con un linguaggio surreale, paradossale, spesso pieno di non-sense, i due personaggi raccontano, o si raccontano, il loro modo di vivere o di sfuggire alla coppia. E' un percorso frammentario che, comunque, segue una sua traiettoria, seppure in salita, in un crescendo che parte dall'estraneità dei due, si arrampica su dialoghi di coppia consumata dalla routine, su liti furiose, gelosie immotivate, per raggiungere la sua punta massima sul tema spesso più problematico, più scottante e più complesso nella vita di una coppia: il sesso.

Un divertente e divertito gioco teatrale, un continuo esercizio di stile che è un’estenuante altalena di umori prettamente femminili (perché c’è una donna!) ma anche maschili (perché c’è anche un uomo!) quindi prettamente umani (perché si tratta di un uomo e una donna), dove i significati e i significanti si ribaltano continuamente senza lasciare varchi per facili spiegazioni, ma dando, invece, ampio respiro al lato umoristico della disperazione amorosa.

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