Sic Transit Gloria Mundi

hieronimus
Pensando al mio trascorso lavorativo, dove per ben trentadue anni ho calcato la corsia di un reparto di Psichiatria e dove, come dice un adagio siciliano, “ne ho viste di cotte e di crude”, avrei tanto da dire…! Ma, arrivato, non per merito mio, ma per grazia di Dio, all’agognata pensione e considerato il percorso e tutto quello che sta succedendo nel mondo, mi posso ritenere un vero “privilegiato” di essere arrivato a questa meta!

Giuseppe Scaravilli

Trentadue anni in corsia d’ospedale a dover affrontare, nel miglior modo possibile, le “oscure problematiche” della mente umana, difficili da interpretare e da risolvere. Ricordo quel lontano 1979, quando sono entrato per la prima volta in un reparto di Psichiatria, confesso di aver avuto “tantissimi tuffi al cuore” e rammento che nei primi mesi ho anche avuto l’impulso di fuggire lontano da quei luoghi e di cambiare mestiere! Ma l’avere un “posto fisso” e il senso dell’amor proprio mi hanno convinto ad andare avanti per diventare un “operatore di psichiatria”. Mi piace anche ricordare che all’epoca ero pieno di idee politico – sindacali sulla salute mentale ed ero convinto che le mie idee avrebbero cambiato il “corso” della psichiatria. Ma non è stato, non poteva essere così! Però, ripensando a quei “tuffi al cuore”, posso dire, con il senno del poi, che mi sono serviti molto nell'approccio con i pazienti. Quei “tuffi”, che mi mettevano un travaglio psicologico (e che mi hanno accompagnato per tutti gli anni di quel lavoro), mi hanno aiutato a rapportarmi con i pazienti e con la struttura sanitaria, facendomi superare i miei limiti umani e la mia “presunta” padronanza delle problematiche politico – sindacali del reparto Psichiatria.

Adesso, alla veneranda età, di sessantadue anni, a Dio piacendo, ritengo di poter tracciare un primo bilancio della mia lunga e travagliata vita; ho posto mente a quello che mi è accaduto e che accade sotto il sole per analizzare da dove sono partito e dove sono arrivato.
Partito da non credente (tale mi reputavo) convinto di cambiare il mondo in nome di una “idea politica”, ora mi ritrovo, per grazia di Dio, a frequentare una Comunità Cristiana, sforzandomi di fare la volontà del Signore.
Ecco che, pongo l’attenzione su: SIC TRANSIT GLORIA MUNDI, AETERNA EST GLORIA DEI. (La gloria del mondo è in transito, la gloria di Dio è eterna).

In questo posso veramente considerare di “quanta acqua sotto i ponti ho visto passare”, quanti eventi e convincimenti sono passati, quante “cadute delle aquile” (personaggi politici, filosofi, trascinatori di popoli) si sono verificate! Adesso posso affermare che quello che rimane è solo “la gloria di Dio”.
Senza trasvolare tutti gli anni trascorsi, basta pensare soltanto al 2011 e a quanti ras, rais, satrapi, dittatori e cavalieri “sono usciti di scena”. Alcuni sono finiti anche in modo tragico! Basta pensare a quello che è successo nell’Africa del Nord ed agli avvenimenti in corso nel vicino Medio – Oriente. Un caso mi ha colpito più di tutti, anche se, per ovvi motivi, non farò nomi; sto parlando di un dirigente politico nazionale, giornalista, uomo di cultura e apprezzato in Italia ed all’estero, di cui nutrivo grande stima ed ammirazione e di cui seguivo tutti i suoi scritti, i suoi interventi sia in Parlamento che nelle attività di partito.

Ebbene, quando ho sentito la notizia in televisione sono rimasto allibito, tutto potevo immaginare, ma non che facesse quel gesto estremo! Ancor oggi mi chiedo come lui abbia potuto, così pieno di cultura e di grande capacità intellettuale, arrivare a programmare il suo suicidio, organizzato fin nei minimi dettagli. Ci sono rimasto male e anche se lui che non poteva essere annoverato come un ras, eppure pur essendo “un’aquila”, anche lui è diventato “un’aquila cadente”. Ancora oggi, tra i miei ricordi più cari, conservo le foto dove vengo ritratto insieme a lui, nei momenti in cui, partendo da Misterbianco, credevo veramente di “cambiare il mondo”. Debbo considerare che anche quel periodo “svolto sotto il sole della mia vita” è passato per sempre! Adesso comprendo come invano la collettività si propone di cambiare in meglio la situazione sociale, politica ed economica di una nazione, di un continente, del mondo. Senza il timore di Dio, tutto è vano! L’uomo agisce per egoismo e per interessi personali.

“L’uomo sotto il sole, non fa niente di buono” (Ecclesiaste, 8: 9 – 17). “Il cuore dell’uomo, in mezzo alle rovine, tende ad innalzarsi” (libro dei Proverbi, 18: 12), anche se, “l’umiltà precede la gloria” (Proverbi, 15: 33) perché il timore del Signore è scuola di sapienza. L’Uomo, senza il timore di Dio, è impotente e non è capace di cambiare il mondo. (Ecclesiaste, 8 : 17).
Senza Gesù, l’uomo va in rovina, ma accettando i suoi comandamenti si può avere la certezza di affrontare positivamente i gravi problemi che ci circondano “sotto il sole”, perché ancora oggi il Regno di Dio è vicino all’ uomo (dal Vangelo di Luca, 10 : 11). Quello che serve è “temere Dio e osservare i Suoi Comandamenti”, questo è il tutto dell’uomo, avere fede in Dio e nel suo Regno ed in questo vi è la certezza delle cose che si sperano (dal libro degli Ebrei, 12: 1). E Dio farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò che è occulto, sia bene, che male (Ecclesiaste,12: 16). E noi “percorreremo le vie del Signore, perché grande è la gloria di Dio”.

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