Bilancio partecipativo.. ma lo si faccia con criteri di reale trasparenza

Bilancio Partecipativo - MisterbiancoA dir vero un metodo sulla trasparenza del bilancio partecipativo l’avevo espresso già con un mio post pubblicato su questo stesso social il 30/08/2015, ma dalla Giunta pro tempore non fu preso in considerazione e si operò poi soltanto tra decisori della “governance” locale, inficiando quella trasparenza tanto enfatizzata il 26 Agosto 2015 col comunicato stampa del Sindaco Di Guardo, Vicesindaco Corsaro e Assessore al Bilancio Mancuso.

Adesso mi fa piacere che il primo obiettivo della nuova giovane ASSESSORA al Bilancio sia l’attuazione di un percorso di democrazia reale da adottare in questo strumento di partecipazione, e nel condividere la Sua innovazione di metodo mi preme da questa pagina suggerirLe innanzitutto di ALLUNGARE LA SCADENZA del bando, perché nella breve tempistica non si può improvvisare una legittimazione alla partecipazione, ma si falsifica limitandola alla semplice compilazione di una scheda di adesione.

Trovo, intanto, qualche discrepanza sulla modalità con cui il nostro Comune intende costruire il rapporto tra cittadini e governance, per cui vorrei dare un contributo di pensiero per quel che può valere. Partendo, infatti, dai presupposti che la partecipazione implica trasparenza ed imparzialità tra Centro e Frazioni, cose fondamentali per il processo formativo della democrazia reale, oso arrogarmi la presunzione di proporre 5 fasi con le quali ritengo doversi articolare la realizzazione di un percorso VERAMENTE democratico di attuazione:

  1. OCCORRE innanzitutto dividere il territorio in zone ben delimitate TRA CENTRO E FRAZIONI, e stabilire singoli budget per consentire ai cittadini ivi residenti un minimo di autonomia decisionale, organizzando pubbliche assemblee preparatorie per avere una visione completa dei reali bisogni emergenti affinchè i Comitati di cittadini delle parti territoriali possano individuare e discutere nel loro collettivo la formulazione di progetti riferiti alle aree tematiche segnalate(una sola scheda per area). Infatti è nel collettivo dove meglio può formularsi l’esigenza di un bisogno sociale e non nel singolo cittadino.
  2. NOMINARE una Giuria di garanzia per esaminare e valutare le priorità degli elaborati, composta da rappresentanti delle zone di appartenenza, scelti per sorteggio tra persone di indiscussa moralità che non abbiano cariche elettive al Comune e immuni da influenze che possano intralciare le reali priorità degli elaborati da esaminare.
  3. AFFIDARE le liste di priorità, emerse dal giudizio della Giuria di garanzia, agli Uffici preposti per la sola analisi di fattibilità tecnica ed economica in base alle risorse impegnate nel bilancio partecipativo di previsione.
  4. LE LISTE degli elaborati, con esito positivo di fattibilità, ritornano alla Giuria di garanzia, la quale esprime il voto di priorità per ogni lista di zona. Ai PRIMI IN GRADUATORIA di ogni lista sarà concesso il budget suddiviso in parti uguali o diversamente quantificato secondo un criterio di distribuzione prestabilito. (Ritengo la suddetta fase la più attendibile e praticabile per trasparenza e per un serio coinvolgimento popolare. Reputo invece NEGATIVO il metodo del “voto on line” proposto dalla governance tramite il web istituzionale del Comune in quanto penalizzerebbe la volontà di voto a chi non ha un servizio di rete internet. IN ALTERNATIVA gli elaborati potrebbero essere sottoposti al voto dei cittadini, con elezione in seggi elettorali predisposti in ciascuna zona di residenza, ma anche questo metodo può risultare dispersivo in simili circostanze e forse nemmeno percepibile alla cittadinanza).
  5. I RISULTATI, infine, vanno in Consiglio Comunale soltanto per la loro ratifica e per l’avvio della realizzazione.

Soltanto con una seria preparazione del percorso attuativo i cittadini potranno sentirsi non più persone amministrate ma persone che amministrano il Bene comune, non più individui indifferenti ma azionisti e custodi del ben fatto. Sarebbero auspicabili, dunque, i criteri suggeriti per allargare il raggio d’azione della partecipazione popolare e per abituare le nuove generazioni a diventare protagoniste nella gestione del loro territorio.

Non conosco quanto sia l’ammontare della somma disponibile prevista nella formazione del bilancio partecipato, tuttavia sarebbe opportuno prediligere d’investire l’importo soprattutto in obiettivi culturali e sociali, consegnando questo pezzettino del bilancio alla gestione progettuale di associazioni (culturali, artistiche e assistenziali), selezionate seriamente con criteri propedeutici e di valutazione che possano rappresentare nel collettivo un campione della società misterbianchese.

Infatti è essenziale, a seguito dell’assassinio dell’ideologia ed in assenza dei partiti politici, rilanciare nuovi spazi di discussione, e per farlo restano le associazioni di base come palestre di formazione per attrezzare i cittadini di strumenti propositivi nonchè di analisi sulle scelte politiche del Comune e sulla loro trasparenza.

Enzo Arena

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