Polemiche e liti sulla Etnambiente

Etnambiente MisterbiancoLa delicatissima situazione dovuta alle difficoltà e complessità della gestione organizzativa ed economica della società Etnambiente, ed ai suoi rapporti controversi col Comune, ha occupato i lavori della prima serata del Consiglio comunale di Misterbianco, a seguito di un ordine del giorno aggiuntivo proposto dalle opposizioni.

Sorta negli anni novanta, la società svolge lavori di manutenzione, verde, illuminazione, affissioni ed altro, ora per conto del solo Comune di Misterbianco. Sono oggi meno di una ventina i dipendenti impegnati (che non si è potuto mai “internalizzare” negli organici dell’Ente pubblico) nella società “partecipata” che il Comune ha deciso di mantenere – “con riduzione dei costi di funzionamento” - nell’ambito del “Piano di razionalizzazione” prescritto dalla Legge di stabilità 2015 e adottato dal sindaco con determinazione del 26 marzo scorso.

Richiamati “errori del passato” su una società con ormai circa 18 anni di vita - e che “se non sistema il bilancio chiude per fallimento” - su un punto si dicono tutti d’accordo: salvare e mantenere la società (i cui servizi vengono definiti “positivi ed essenziali” per vari settori del territorio) e salvarne i posti di lavoro e tutti i diritti contrattuali dei dipendenti, assicurandone però anche la trasparenza e funzionalità di gestione. E il Consiglio ricorda di essersi espresso più volte a tutela dell’Azienda. La disputa invece è sui cospicui crediti che il vertice di Etnambiente ha messo in bilancio nei confronti del Comune, l’unico Ente che tiene in vita la società e per cui essa lavora senza produrre utili e senza ricercare altri “mercati”.

Crediti contestati dalle opposizioni ed oggetto di una paradossale “lite” giudiziaria di Etnambiente con il Comune i cui funzionari di settore, destinatari di un “atto di indirizzo” del sindaco, intendono attenersi al capitolato (sul monte-ore lavorative ed altro) e non pagare somme aggiuntive richieste - su cui essi rischierebbero responsabilità per danno erariale - e sono stati citati in giudizio dal presidente della “partecipata” (nominato dal Comune). Dalle opposizioni si difendono i funzionari e si “tuona” contro il presidente, accusando pure l’amministrazione di “scaricabarile”, accusa respinta dalla Giunta.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
18/12/2015

tags: