L'arte di Carmen Arena e il Premio Essenza Donna a Taormina

Carmen Arena - MisterbiancoUna dimensione antico-primordiale nella suggestiva forza evocativa delle tele.
Notte di arte, bellezza e cultura quella taorminese dello scorso 16 luglio.

Nella splendida cornice dell’ex Chiesa del Carmine, ha avuto luogo la cerimonia di consegna del Premio Itinerante Essenza Donna 2016 e l’Inaugurazione della Personale di Pittura della nota e amatissima artista Carmen Arena, dedicata all’ ARIA, ACQUA E FUOCO.

Madrina della serata, presentata da chi scrive, la dott.ssa Piera Bonaccorsi e voce narrante la dott.ssa Anastasia Distefano, che ha dato vita agli elementi cui è stata dedicata la Personale, trasportando il pubblico in una dimensione onirica.

Cinque le protagoniste premiate, tutte figlie dell’ellenica città del mito: Mariateresa Papale, giornalista, critico cinematografico e Presidente dell’Associazione Arte e Cultura Taormina; Maria Roccamo, pluricampionessa atletica leggera; Elisabetta Monaco, Presidente Orchestra a Plettro Citta di Taormina e creatrice del Festival Internazionale Orchestre a Plettro; Rossella Ponte Castorina, Manager alberghiero e supervisor Hotel Excelsior Taormina; Mariarita Sabato, imprenditrice.

Nella stessa occasione, fra numerosi e illustri ospiti e gli splendidi intermezzi musicali della prof. Vera Pulvirenti, il mezzosoprano Maria Motta e il soprano Rosanna Leonti, il Maestro Carmen Arena ha donato alla Città, in persona dell‘assessore al Turismo, Salvo Cilona, la copia del ritratto della regina Bianca di Navarra, il cui originale, a firma della stessa artista, è conservato presso la Biblioteca del Comune di Paternò.

La mostra, d’ancestrale forza immaginifica, si è protratta fino al 23 luglio e ha catalizzato l’attenzione dei tanti turisti presenti nella splendida Taormina, riscuotendo copiosi consensi e apprezzamenti.

Protagonista, al centro dell’ex Chiesa, sopra lo spazio che fu dell’altare, un dipinto che rappresenta l’Etna, quasi ad evocare la Grande Madre dei siciliani d’oriente, quelli che le confidano i moti profondi dell’animo e che dalla sua presenza costante, fiera, in continua evoluzione, ricevono benedizioni.

La forza evocativa delle tele, ricche di valori archetipi, conduce l’osservatore in una dimensione antica, quella primordiale, snodandosi attraverso le tappe della creazione stessa. La potenza dell’Aria, simbolo dell’energia vitale associata al respiro che infonde vita e che si identifica con l’anima, col pensiero, col sogno, con la forza della libertà e dell’immaginazione, dà il la a tutto il processo creativo di Carmen Arena, che con le sue opere contribuisce alla realizzazione del bello di quest’oggi storico.

Si passa ad un tripudio di rosso, nelle sue mille sfumature e nello sposalizio mai scontato con altre tinte, che inneggia alla forza energetica, autoritaria ed esplosiva del Fuoco, trionfo della passione vera, della volontà, del coraggio, della morte e della fenice che risorge. La rappresentazione di questo elemento – in sé privo di forma ma che le forme illumina – nell’elevazione al cielo, nel protendersi verso la perfezione e i mondi ignoti, incute al contempo estasi di bellezza e profondo timore, contraddizioni tutte ben immortalate dalla pittrice che con i suoi giochi di colori impressi dal danzare, carezzevole o contorsionistico, delle nude dita sulla tela o dalle sapienti pennellate, ora sfuggevoli, ora decise, penetra lo spirito dello spettatore fino a fargli sentire sulla carne il calore delle fiamme.

Le pitture dell’elemento liquido, da sempre osannato dal Maestro Carmen Arena, non a caso definita “La pittrice dell’acqua”, si fanno narratrici delle infinite storie della vita, trasportandoci dalla culla immacolata e soave del grembo materno all’impetuosità del mare in tempesta portatore di morte. Acqua che impaurisce ma che rigenera, che lava ogni impurità per riflettere la meraviglia dell’essenza naturale.

Un intreccio potente di luci ed ombre, di energie opposte, di immaginazione materiale ed immateriale, questa mostra, così come lo è la vita nel suo ciclo metamorfico e in ogni sua espressione, pacifica e temibile.

Intreccio che giunge a compiutezza nell’artista, quale entità spirituale e fisica, personificazione della fertile terra nel suo concreto divenire, nel radicamento al suolo e al tempo, e che prende forma, in questo caso, nei suoi dipinti, e più in generale, nella ricchissima e incessante produzione artistica e culturale portata avanti con l’Accademia d’ Arte Estrusca, che presiede.

Claudia Barcellona
lalba.info
31/07/2016

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