"Io sono una privilegiata": La storia struggente di dolore e luce della straordinaria Giulia diventa un "libro di dono e speranza"

Giulia«Un’esperienza dolorosa ma piena di luce», condivisa nell’Oratorio della parrocchia San Nicolò con la presentazione del libro “Io sono una privilegiata”. Una biografia che racconta «La storia di Giulia e di come andò incontro al Nazareno», scritta dalla misterbianchese Giuseppina Di Maggio, che configura il diario intimo di una madre che accompagna la figlia fino alla “consegna” della sua vita.

Dopo l’introduzione del parroco Giuseppe Raciti, che ha fortemente voluto l’evento, gli interventi dell’autrice Giuseppina, mamma di Giulia, col marito Filippo Paone, e del noto sociologo prof. Claudio Saita, «che ha spinto tenacemente alla scrittura del libro».

Morire a 30 anni, dopo due anni di indicibile sofferenza affrontata con immensa dignità, per una ragazza straordinaria amante della vita e dei viaggi. La giovane Giulia, dalla sua bella famiglia di Montepalma (impegnata in un diffuso Movimento ecclesiale) aveva diviso con entusiasmo le proprie esperienze dalla “friggelleria” romagnola all’agenzia escursionistica; a lungo in giro per il mondo, per tanti anni da sola a Londra, il corso da hostess aerea, conosceva inglese e spagnolo, «non si fermava mai». Al ritorno da un viaggio nelle Americhe, dopo sintomi inizialmente fraintesi e poi accertamenti approfonditi, il 28 giugno 2019 la terribile diagnosi di un tumore ormai incurabile una volta evidenziatosi. Un fulmine a ciel sereno; col fidanzato medico e i suoi cari sempre vicini e confortati dalla fede. Il 22 marzo 2021, «dopo una lotta estenuante da leonessa e un “percorso dialogato” col Signore, con gli occhi che le brillavano», Giulia con grande serenità e col sorriso («Ho vissuto ottanta vite in una») affronta il “passaggio” chiedendo di lasciarla «andare a casa, vestita da sposa per l’incontro».

Una vicenda straordinaria e coinvolgente, con una testimonianza toccante e un forte messaggio oltre la vita e la morte. Giulia che sofferente era arrivata a scrivere 5 pagine della propria esperienza che avrebbe voluto raccontare, e la mamma convinta dall’amico di famiglia Claudio a continuare, completare e diffondere quel «libro di speranza», intercalando ricordi ed esperienze, facendone «un atto di fede e un dono per tutti».

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
18/03/2022

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