Collettore fognario Misterbianco: una risorsa o un pericolo?

Collettore - Misterbianco“Chiare, fresche et dolci acque…”. E anche abbondanti. Per la precisione: due milioni di metri cubi l’anno. Secondo quanto stimato dall’amministrazione comunale di Misterbianco.

Acque piovane che dovrebbero arrivare con il completamento del cosiddetto “canale di gronda ovest”, o meglio Collettore B. Acque che il Comune pensa di poter imbrigliare in un bacino di raccolta, inserito in un parco metropolitano, con giochi d’acqua e servizi idrici per attività agricole e commerciali. E magari, come immaginato dalla Confcommercio etnea che ha detto di ci sarebbero già pure degli investitori, con un viavai di canoe che lo percorrono in lungo e largo.

Un’immagine da paradiso in terra, nei verdi contrafforti dei Monti Sieli, tra Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. Almeno come è venuta fuori dal convegno sul tema “Le acque del canale di gronda ovest”, voluto dall’amministrazione comunale misterbianchese col contributo dell’Associazione Idrotecnica Italiana e della Libera Associazione Ingegneri di Catania.

Il Comune di Misterbianco è particolarmente interessato al completamento dell’opera: allagamenti nella zona commerciale e ad altri insediamenti industriali, nel passato prossimo, hanno provocato danni ingenti. Per non parlare delle esondazioni del canale Nunziatella che hanno bloccato l’accesso al quartiere catanese di Monte Po. Da poco è pure riuscito a ottenere il permesso per allacciarsi al collettore. Cosa che avverrà all’altezza del cavalcavia verso via Cardillo.

Sul piatto c’è pure una bella cifra: 48 milioni di euro. Risorse che provengono dallo stanziamento gestito dal governo nazionale, da destinare alla riduzione del rischio idrogeologico. Soldi che, per completare il collettore B, serviranno a realizzare anche due gallerie, una della lunghezza di 454 metri e l’altra di 112. Attraverso via del Commercio, collegheranno il tratto che scende da Auchan e attraversa la superstrada per Paternò allo sbocco sulla strada comunale Cardillo. E poi altre opere per convogliare le acque al Torrente Cubba, con una portata calcolata in circa 30 metri cubi al secondo, quindi al Buttaceto e infine a mare.

Il torrente Cubba? Quello in cui dovrebbero pure arrivare i reflui dal depuratore consortile? Quello stesso che attraversa un famoso centro commerciale? Sì proprio quello. Una zona in cui, a detta dei geologi, insistono norme di tutela e vincolo ambientale e movimenti tettonici che dovrebbero essere presi in seria considerazione prima di completare l’opera.

Un grido dall’allarme, in occasione del convegno, lo ha lanciato Angela Aiello, combattiva geologa, che nell’ambito di propri studi d’interesse rurale condotti nella zona, ha rilevato segnali che tranquilli proprio non dovrebbero far stare.

“Ho fatto osservazioni ambientali dirette e ripetute – dice – nel bacino imbrifero dei Sieli e nelle aste torrentizie sottese, in tutto il territorio a sud dello sbocco del canale di gronda ovest. Un’opera pubblica che avrà una straordinaria incidenza sugli equilibri ambientali del territorio che attraversa. Ritengo che debba essere ricercata un’alternativa sostenibile al deflusso e al dissipamento delle acque piovane del Collettore”.

Oltre ai vincoli idrogeologici, idraulici e paesaggistici già esistenti, per la dottoressa Aiello, si dovrebbe fare attenzione agli elementi di dissesto censiti nel PAI, il Piano di Assetto Idrogeologico regionale. Ma soprattutto, allo studio geologico approvato con lo schema di massima del piano regolatore. “Qui sono indicati – spiega – elementi di vulnerabilità idrogeologica-geomorfologica e di tettonica attiva nei Sieli fino alle colline delle Terreforti di Contrada Cubba.”

Ma c’è di più. L’incompleta galleria del Canale di gronda è fiancheggiata dalla condotta fognaria che la geologa definisce “malconcia” e che “da Portella dei Sieli, entra nel territorio argilloso, attraversa la zona valliva dei Sieli e, ponendosi sulla sponda destra del torrente Cubba, raggiunge il depuratore”. La stessa zona collinare del depuratore è interessata da disturbi tettonici e dall’erosione operata dal torrente. Tanto che dal mese di marzo 2012 è interessata da una frana a monte dell’impianto.

C’è anche una viabilità attraversata prima dal torrente Cubba, cioè la strada provinciale 54 e le comunali tra cui Cubba-San Francesco; poi dal Buttaceto, cioè la Tangenziale ovest, l’autostrada Palermo-Catania, la Strada statale 192, fino al carcere di Bicocca.

“Per finire – conclude la geologa Aiello – si dovrebbero considerare i problemi di protezione civile per l’alto rischio idraulico che si verrà a creare nel territorio produttivo e residenziale, localmente ad alto addensamento antropico, come nel centro commerciale di contrada Tenutella”.

Insomma, saranno anche acque “chiare, fresche e dolci”, ma forse gli entusiasmi petrarcheschi dovrebbero essere meglio dosati, così come gli interventi che devono essere imposti da osservazioni come quelle esposte.

Rosario Nastasi
catania.blogsicilia.it
14/12/2015

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