Sognando a Misterbianco una "Festa dei Popoli" per l'inclusione sociale

InclusioneNon si sa esattamente quanti siano di fatto oggi, gli stranieri presenti nel territorio misterbianchese, molti dei quali assolutamente sconosciuti ai più. Allora, c’è chi ha pensato che sia necessario e non più differibile avviare un’azione graduale e complessiva di inserimento e integrazione effettivi e solidali di tutta questa gente sul territorio stesso.

Per superare il perdurante isolamento dalla comunità, ancora nei fatti, di tante persone che lavorano e vivono in mezzo a noi, lontane dal proprio paese d’origine e spesso dai familiari, e in molte sole in caso di difficoltà. Ma facendo ciò non con un’organizzazione unilaterale e “assistenziale” da parte dei residenti e ospitanti, bensì con il pieno coinvolgimento attivo e “trainante” degli stessi stranieri interessati, da convinti co-protagonisti e fautori di una crescita comune; anche se si registrano tante resistenze e indisponibilità. Un progetto per incontrarsi, ascoltarsi, conoscersi, creare rapporti, stimolare l’approfondimento di una convivenza spesso “di necessità” ma finora senza legami culturali, sociali e affettivi. Soprattutto in un periodo di forte e traumatico dibattito sull’immigrazione, scatenatosi con divisioni, tensioni e scontri sociali e nelle lotte politiche fino all’ultima campagna elettorale così carica di “veleni”.

Con stranieri anche connazionali che spesso non si conoscono tra di loro, o perfino si ignorano volutamente, e che se hanno un problema si ritrovano soli; molti a lavorare anche di domenica, e senza casa ospitati presso i datori di lavoro con i bambini rinchiusi dentro; non pochi senza mezzi di trasporto, che in caso di malattia o infortunio non possono nemmeno andare in ospedale. Casi umani già “seguìti” e tanti drammi allucinanti nascosti che “esplodono” nell’ombra all’improvviso tra le mani di volontari e operatori sociali. Ed ecco chi nella massima riservatezza ha già sentito e conosciuto anche tanti stranieri nella propria attività sociale, indicare senza proclami una possibile e necessaria “svolta” che possa vedere il concreto coinvolgimento del Comune e di associazioni, cooperative sociali, parrocchie, scuole, forze sociali e di tanti cittadini, ma soprattutto con iniziative di incontro e confronto che partano dagli stessi stranieri e consentano a tanti di loro di parlare dei propri usi e costumi, delle loro fiabe e dei loro canti, dei propri sogni e istanze inespressi, “per fare cose assieme” e acquisire possibilmente autostima, sicurezza e reciproca comprensione.

Un progetto già agli atti dei Servizi sociali. Auspicabile una “rete condivisa” che possa rientrare anche nelle opportunità offerte dagli “avvisi” nazionali sulle politiche di interventi per la famiglia anche in favore degli immigrati. Tentare non solo non nuoce, ma appare utile e costruttivo, soprattutto all’insegna dell’ascolto e sostegno reciproci, operando in motivata sintonia e senza ricerche di “paternità” di sorta sulle iniziative da assumere. Perché solo davvero uniti si vince, ed è un’impresa che vale la pena di affrontare.

Con queste premesse, nasce dunque un primo appuntamento - semplice e informale - a Misterbianco, domenica alle ore 16, presso l’Associazione “Consultorio Agnese Lo Certo” in via Galliano 19, per il possibile inizio di un percorso virtuoso che possa presto portare (in un periodo così “teso” e difficile forse come non mai) a un’auspicata “Festa dei Popoli”, un sogno complesso ma possibile, solo che i destinatari lo vogliano.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
10/03/2018

r.f.) Ad inizio 2017, erano ufficialmente 1.041 i residenti di nazionalità straniera a Misterbianco: 486 dall’Europa, 458 dall’Asia, 68 dall’Africa e 39 dall’America. Ma c’è chi oggi ne calcola 2mila. Un piccolo “esercito” scomposto di immigrati diffusisi nel tempo e non provenienti dai “barconi della disperazione”. Con cinesi e rumeni su tutti, seguiti dai bulgari. Una presenza crescente che non può rimanere relegata ai margini della convivenza, dei rapporti interpersonali e dei servizi pubblici.

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