Risposta alle riflessioni del consigliere Marcello Russo

Egregio dottor Russo, abbiamo letto, con stupore, le sue riflessioni. In soli 10 giorni sembra abbia già tutto chiaro riguardo alla tematica COMMISSIONI: dalla programmazione, al funzionamento alla regolamentazione. Complimenti, noi ci lavoriamo da mesi e non abbiamo ancora capito, anzi una cosa abbiamo ben chiara, ovvero che tra la teoria (e quindi il suo citato articolo 16) e la pratica c’è qualche discrepanza.
Lei sostiene che prima di fare affermazioni bisogna conoscere le normative. L’articolo che lei cita con riferimento al comma 7, definisce il FUNZIONAMENTO DELLE COMMISSIONI, e la ringraziamo per averlo citato, visto che noi conosciamo bene la funzione che hanno, ma chi dovrebbe applicare il contenuto del comma 7 forse non lo sa. All’interno delle commissioni viene studiato il REGOLAMENTO, e questa cosa noi riteniamo che sia uno spreco, il regolamento va studiato a casa. Le facciamo un esempio: è come se ad un professore a scuola gli venisse riconosciuto il gettone per preparare la lezione o per correggere i compiti. Chi ambisce al ruolo di consigliere deve studiare senza alcun compenso le regole del comune che vuole rappresentare e lo può fare a casa e nel tempo libero, non è necessario farlo all’interno del comune ed essere pure pagato.
Ha parlato anche di retribuzioni, ed ovvero di 1.000 euro al mese lordi tassati al 41%; noi le diciamo che il suo esempio è valido solo per chi dichiara redditi annuali superiori a 55 mila euro, al di sotto, solitamente, la tassazione varia tra il 23% e 27%.
Aggiungiamo che, a prescindere da quale sia l’importo netto percepito da ognuno dei suoi colleghi, nessun consigliere costa al nostro Comune meno di 1.000 euro, ma quasi tutti raggiungono il tetto massimo di 1356 euro + irap 8%.  E non è tutto. Il nostro Comune è costretto a spendere migliaia di euro ogni mese  a causa delle continue richieste di rimborsi per permessi lavorativi da parte di ditte spesso gestite da familiari o parenti dei nostri consiglieri! In pratica, alcuni ci costano più del Sindaco!
Insomma un vero salasso calcolato in circa 50.000 euro al mese.
Questo è  inaccettabile ed immorale!
Forse non sa che in altri comuni della stessa importanza demografica come il nostro,  ad esempio Caltagirone, si spende un quinto di quello che spendiamo noi per mantenere il consiglio comunale. La invitiamo, dunque, a rivedere le sue affermazioni che, al momento, ci appaiono affrettate.
Per quanto riguarda la delocalizzazione delle imprese, quali Almaviva (sulla quale per inciso pare si sia momentaneamente trovata una soluzione) e Iperspar, noi, Movimento 5 Stelle, siamo l'unica forza politica che pone la questione nel proprio programma. Non potendo, per accordi internazionali, porre fine alla possibilità che un’impresa multinazionale possa, di punto in bianco, chiudere una propria sede operativa lasciando centinaia, in alcuni casi migliaia, di lavoratori senza lavoro, abbiamo trovato la soluzione. "NOI ABBIAMO LA SOLUZIONE", che non può essere locale ma NAZIONALE: Il "reddito di cittadinanza", che rispetta i bisogni anche e soprattutto di chi non ha mai trovato lavoro e non solo di chi lo ha perso (purtroppo i Sindacati si preoccupano solo di una parte del problema). Non la tedieremo raccontandole i nostri studi sulla fattibilità di questa soluzione, ma confidiamo nella sua preparazione sull’argomento.
Sperando, con tutta sincerità, che lei non partecipi mai alla “mattanza del gettone di presenza” e non approfitti, come già fanno da 10 mesi i suoi colleghi consiglieri, delle risorse economiche del nostro Comune, nel salutarla le porgiamo i nostri migliori auguri per un buon lavoro, felici di sapere che da ora in poi noi tutti cittadini, vista la sua esperienza lavorativa nelle Forze Armate, avremo in Consiglio Comunale un garante della legalità e del rispetto delle regole. 

Il Movimento 5 Stelle - Misterbianco

 

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