Le opposizioni ancora determinanti

Consiglio ComunaleLa seconda serata del Consiglio comunale di Misterbianco ha confermato il momento attraversato dal Senato cittadino, dove attualmente le ben più presenti e compatte opposizioni “dominano” di fatto la scena in aula, rispetto alla maggioranza quasi per metà assente e in ordine sparso, facendo passare in pratica tutto ciò che vogliono. Questo dicono i fatti. Segnali comunque significativi per l’amministrazione comunale in carica.

Si è trattato stavolta di un ordine del giorno aggiuntivo presentato proprio dalle opposizioni, per l’invio al commissario straordinario Contrafatto degli atti relativi al contestato depuratore consortile di contrada Cubba (di cui è stata fatta la cronistoria dal 1988 ai giorni attuali, alla luce di vincoli prescrizioni frane e quant’altro), con la nuova richiesta di sospensione della vigente imposta locale di depurazione “fino a quando l’amministrazione non metterà per iscritto che il depuratore funziona a norma di legge”. Ma soprattutto, dopo un’apparente tregua, le opposizioni tornano a chiedere la sostituzione dell’assessore comunale all’energia Angela Vecchio definendola ora “non attenta alla problematica”, e non intendono assumersi responsabilità sulle future deliberazioni che riguardino il depuratore. Vani gli inviti di due consiglieri di maggioranza a rivedere assieme il tutto, in direzione “della salvaguardia dall’inquinamento e dell’incentivazione all’allacciamento delle abitazioni al collettore”. L’ordine del giorno è stato approvato come atto consiliare.

Sui cinque “debiti fuori bilancio” in trattazione, l’opposizione ha continuato a stigmatizzare l’assenza di coperture assicurative e la presunta carenza di iniziative transattive per ridurre sensibilmente le rilevanti somme che il Comune è costretto a sborsare in base alle sentenze sfavorevoli della magistratura (e se ne sono paventate in aula un paio da brividi per il nuovo anno). Approvati i debiti in questione con la presenza determinante delle opposizioni, che hanno dichiarato il proprio “senso di responsabilità” nel garantire il numero legale in aula per evitare danni all’Ente su atti dovuti che sarebbe toccato anzitutto alla maggioranza approvare; una maggioranza che era in buona parte altrove.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
19/12/2015

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